Tempo scaduto e con oggi non è arrivata alcuna manifestazione d’interesse verso lo Zuccherificio del Molise. Vuole dire che nessuno ha chiesto di visionare documenti e bilanci per effetturare una possibile offerta. Non tutto però è perduto, perché il bando europeo, il terzo, scade il 12 febbraio e in questo mese qualcuno potrebbe ancora decidere di acquistare l’azienda il cui prezzo è sceso a 22 milioni di euro. In azienda c’è fermento, ma soprattuto incertezza per il futuro. Lo sanno bene i bieticoltori che aspettano ancora il saldo bietole per 6milioni di euro e che potrebbero decidere di non avviarsi con le semine primaverili. Ma lo sanno bene anche i lavoratori che vivono sulla propria pelle tutte le conseguenze di una gestione che li ha portati sull’orlo del fallimento. I rapporti negli ultimi tempi si sono incrinati anche con il manager Alberto Alfieri, chiamato dalla giunta Iorio per risanare e rilanciare l’azienda e che ora è stato sostituito dal presidente Frattura con Nicola Baranello, già ai vertici della Gam, e ora amministratore unico anche dello Zuccherificio. Il passaggio di consegne c’è già stato anche se Alfieri rimarrà almeno fino all’approvazione del bilancio che non ci sarà prima di aprile. Per quella data il commissario liquidatore dovrà anche decidere come procedere, se avviare l’iter per un nuovo bando di vendita, e sarebbe il quarto, o se continuare ad affittare i rami d’azienda alle altre società che resistono sul mercato dello zucchero.



