Il presidente della Regione Paolo Frattura si dimostra sempre più allergico ai commenti e alle critiche mosse da sparuti organi di informazione, tra i quali la nostra emittente, conseguenti all’abrogazione dell’articolo 7 e più in generale alle denunce fatte agli stipendi d’oro dei nostri consiglieri regionali.
In particolare, il governatore ha inteso evidenziare in una nota l’improvviso coraggio di denunciare, mai conosciuto nella storia passata, quando a suo dire sono state scritte dalla politica pagine nere oggi cancellate da ogni cronaca locale e all’epoca non registrate né diffuse da chi oggi si indigna sul suo operato.
Per quanto ci riguarda respingiamo al mittente tale giudizio ed intendiamo sottolineare che oggi come ieri il diritto di critica è parte integrante della nostra deontologia professionale non per disperazione senza fine o per collera, come ha dichiarato Frattura, ma semplicemente per il dovere di informare correttamente i cittadini.
Tra l’altro, le critiche da noi riportate costantemente sui costi della politica non erano affatto dirette alla sua persona bensì ad una classe politica regionale che, fatte le dovute eccezioni, ha dimostrato in questi dieci mesi tutta la sua mediocrità e non solo sui magheggi messi in scena per tentare di nascondere la verità sugli stipendi dei consiglieri regionali.
Frattura ha poi denunciato, nella sua nota, la circostanza che negli anni passati nessuno ha criticato l’utilizzo del fondo per i portaborse ma il presidente omette di dire che fino al recepimento del decreto Monti tale indennità era del tutto legittima.
Così come continua a nascondere il fatto acclarato e dimostrato da Antonio Federico che dopo il recepimento del decreto 174, che impone tagli ai costi della politica, gli stipendi dei consiglieri regionali del Molise sono aumentati di 1.600 euro netti al mese.
E’ opportuno anche ricordare al governatore che lo scorso primo ottobre, giorno della prima protesta degli indignati, fu proprio lui a presentare in aula un ordine del giorno, poi approvato dal Consiglio, sul quale tra l’altro venivano riportati i nuovi stipendi ridotti, però, di 600 euro a causa di una errata applicazione delle aliquote fiscali sull’importo imponibile.
Guarda caso, quelle cifre erano riferite alle retribuzioni relative al mese di agosto, il primo con le nuove indennità, sulle quali era stata applicata la tassazione massima del 43% .
Scoperto il trucco, lo denunciammo pubblicamente ed anche in quella occasione il presidente Frattura reagì in malo modo ed accusò Telemolise di fare addirittura informazione falsa e immorale.
Ma secondo lei, presidente, è immorale un Consiglio regionale che approva un ordine del giorno contenente falsi importi degli stipendi pagati con i soldi pubblici o chi riporta la notizia?
E poi, presidente, mi consenta di dire che la mediocrità di questa classe politica, fatte le dovute eccezioni, sta anche nel fatto che in dieci mesi non siete riusciti a produrre nulla di buono per dare risposte concrete alle migliaia di persone che hanno perso o stanno perdendo il lavoro, né ai disoccupati, né alle ventimila famiglie indigenti di questa regione.
Quanto alle risorse pubbliche da alcuni spese in passato per garantirsi la corte compiacente, come lei ha scritto, noi crediamo che sia il contrario. La sua corte lei ce l’ha e si è vista proprio sulla vicenda legata ai costi della politica e come certa stampa l’ha trattata.
In tale contesto qualcuno vorrebbe far chiudere Telemolise, mandando a casa un centinaio di persone forse proprio perché abbiamo osato denunciare le illegittimità consumate sui costi della politica.
Su un fatto, invece, lei ha ragione: è vero, il tempo è galantuomo e sui fatti da noi denunciati ci ha già dato ragione. Perciò, non perda le staffe, accetti le critiche e convenga che in questi mesi, suo malgrado, ha contribuito a scrivere la pagina più nera della storia della politica molisana.




