Quando lo hanno portato alla sala mortuaria di Sepino, il corpo di Ruggero Finizia, 73 anni, era irriconoscibile, un pezzo di carbone. Il fuoco lo aveva consumato, nella sua casa, all’ingresso del paese. Le fiamme lo hanno avvolto in cucina, forse nella notte, molto probabilmente l’incendio causato da quel pentolino che usava lasciare sul gas, acceso, per scaldare la stanza, diceva, nonostante avesse stufa a pellet e camino. Della cucina restano solo mobili bruciati, quasi nulla. Il fumo ha annerito anche le altre stanze di quella casa nella quale Ruggero viveva ormai solo. La sua camera da letto al piano superiore. Le pulizie affidate a una donna. Una casa troppo grande e vuota dopo la morte della moglie, circa un anno e mezzo fa, per un tumore. Lui geometra comunale in pensione, lei giudice di pace a Bojano. Niente figli. Benestanti. Una cognata anziana a Campobasso e nipoti e cugini in Toscana. Ad avvertire i carabinieri, questa mattina poco dopo le sette, un vicino che ha visto il fumo uscire dalla finestra. La caserma vicinissima alla casa dell’uomo. Immediato l’arrivo dei militari sul posto e delle tre squadre di vigili del fuoco da Campobasso. E’ stato avvertito anche il magistrato di turno, il sostituto Fabio Papa. Disposta solo l’ispezione cadaverica, niente austopsia.I Vigili del fuoco hanno lavorato per ore nella casa diventata un forno. I carabinieri hanno aspettato il loro arrivo per entrare nella cucina, da cui sono partite le fiamme. Un incidente. Tragico. L’uono era solo in casa. Effettuati i rilievi per capire come sia successo con esattezza. Domenica il nipote dell’uomo voleva salutare lo zio prima di partire per la Toscana, ma non rispondeva. I carabinieri sono entrati dalla finestra. Lui dormiva nella sua stanza, al piano di sopra. Sul gas il solito fornellino ormai incandescente. Ruggero Finizia è descritto dagli amici come una persona tranquilla, autonoma, si prendeva cura del giardino, ma l a morte della moglie forse lo aveva sconvolto.




