La commedia di Edoardo Erba con Paolo Triestino e Nicola Pistoia, in replica in tutta Italia dal 2002, approda finalmente al Teatro Savoia.
Un teatro che chiude per dare spazio ad un supermercato. Due muratori, Fiore e Germano, che abusivamente, per una lauta ricompensa, devono costruire un muro per dividere il palcoscenico del teatro, ormai quasi in disuso, per allargare il magazzino del supermercato retrostante. Immagine riflessa della cultura che muore e di un consumismo sempre più evidente in una società che cambia.
Molto probabilmente, “Muratori” sarà uno degli ultimi spettacoli per il Teatro Savoia che si appresta ad abbassare il sipario il prossimo 31 dicembre per mancanza di fondi. E così mentre i dipendenti della Fondazione Teatro Savoia saranno disoccupati dall’1 gennaio 2014, la città di Campobasso perderà il suo unico teatro, uno dei più belli di tutta Italia e per il quale sono stati spesi oltre 9 miliardi di lire per la ristrutturazione e la compravendita da parte della Provincia di Campobasso.
“Muratori”, commedia dedicata ad una delle tematiche più difficili della società moderna, il lavoro, affronta, in quasi due ore, la condizione, le aspettative, i sogni e le amarezze di chi lavora. Lavoratori disposti a tutto pur di sbarcare il lunario. Come i due protagonisti, i muratori Fiore e Germano, decisi ad ergere un muro in quel teatro. Mentre i sogni, i ricordi, le aspettative e gli amori prendono vita. E poi l’arrivo di una misteriosa figura femminile, quasi irreale, si contrappone ai protagonisti. Giulia che, con la sua bellezza, incanta i due muratori. Sarà proprio una lite per la donna a far cadere quel muro che stavano costruendo.
Grandi applausi per la commedia “Muratori” che ha fatto sorridere il pubblico ma che, allo stesso tempo, ha lanciato anche un messaggio importante. L’amore per il teatro non morirà e la cultura, nonostante le avversità delle amministrazioni, riuscirà a risplendere anche in Italia.
Paolo Triestino, dopo l’inchino di rito con Nicola Pistoia e Lidia Giordano, ha lanciato un appello: l’arte esiste da quando esiste l’uomo. Non fate chiudere questo bellissimo teatro. Quel muro che è venuto già è un atto di speranza e noi crediamo che le cose possano cambiare.” Applausi.