Un passaggio culturale con al centro un cambiamento di mentalità che sappia superare l’idea di inferiorità della donna in un’ottica di piena uguaglianza e tutela. La recente legge sul femminicidio, gli ultimi interventi di settore si inseriscono lungo un percorso di maggiore attenzione rivolto ai soggetti più deboli per dare risposte concrete superando ostacoli, incertezze e vuoti normativi. Argomenti discussi all’Università di Termoli in un convegno organizzato dalla Camera nazionale avvocati famiglia e minorenni. Un’opportunità raccolta da numerosi professionisti per approfondire i casi di violenza di genere registrati sul territorio con particolare attenzione ai profili degli operatori del settore. L’aumento degli episodi – ha affermato il procuratore Ludovico Vaccaro – è dovuto all’aumento delle denunce, al sommerso che gradualmente sta venendo fuori. All’incontro, coordinato dall’avvocato Maria Cariello, presidente dell’associazione Cammino, sono intervenuti tra gli altri, il vicequestore, Maria Santoli, le esperte Anna Di Loreto e Maria Rita Mottola, la consigliera regionale di parità, Giuditta Lembo, Erminia Gatti, tutore dei minori in Molise e Antonella Presutti, docente e scrittrice.Secondo il procuratore presso il Tribunale per i minorenni di Campobasso, Maria Teresa Rotondaro Aveta, da questo territorio emerge un dato significativo:in Basso Molise la violenza assistita rappresenta un fenomeno molto diffuso, ci sono coppie che litigano, querele e i minori sono spesso pregiudicati nel contesto. Bisognerebbe indagare dal punto di vista sociale, capire perché questo fenomeno mette le radici qui. Priorità al coordinamento tra le indagini penali a quelle che vengono poste in essere a tutela dei minori. Questo uno degli obiettivi del lavoro svolto dalla Rotondaro Aveta che a breve lascerà una Procura in cui “si è trovata molto bene”.
Femminicidio e violenza assistita. Sempre più denunce fanno emergere i casi “sommersi” in Basso Molise
