Il Movimento Cinque Stelle, anche in seguito all’ennesima bocciatura della Regione dal tavolo nazionale sul piano di rientro dal deficit sanitario, torna a sollecitare il presidente della Giunta a dare risposte sull’argomento. «Ci sono una interpellanza e una interrogazione urgente protocollate il 29 ottobre – dicono i consiglieri Federico e Manzo – per invitare il presidente della Giunta Frattura, nella sua qualità di commissario ad acta, a spiegarci cosa ne vuole fare della Sanità regionale. Di assoluta attualità – aggiungono – è l’interesse per il Piano Operativo che deve essere inviato entro il prossimo 10 dicembre, ma, nondimeno, ci sono alcune ombre che aspettano di essere illuminate perché tutti possano conoscere qual è l’impronta di Frattura in questo settore.».
Gli esponenti del movimento denunciano la lentezza con la quale procedono i lavori del Consiglio regionale. «Riscontriamo, ogni giorno di più, il totale esautoramento del Consiglio – denunciano – che si riduce troppo spesso a dibattiti sterili su provvedimenti legati a dinamiche di palazzo che non fanno altro che distaccare ulteriormente i cittadini dalle istituzioni: quinto assessore, “ricavi” della politica, incarichi e dirigenze. Nel contempo la nostra Regione cola a picco sotto il peso degli errori del passato e l’immobilismo del presente. L’entusiasmo e l’impegno profusi dal MoVimento 5 Stelle per cambiare rotta si scontrano quotidianamente con i ritmi blandi e attenuati, tipici del requiem che sta portando inesorabilmente il Molise alla sua dipartita – aggiungono i due consiglieri – Tra le diverse responsabilità che andrebbero attribuite alla maggioranza tutta, un doveroso richiamo deve essere fatto sull’importanza del presidente del Consiglio regionale che ha competenze specifiche sulla calendarizzazione dei lavori. Ad oggi – precisano – non siamo soddisfatti di come i punti iscritti nell’ordine del giorno, inseriti mesi fa, non siano stati ancora dibattuti e chiusi, soffocando la grande mole di discussioni che dovrebbero interessare il consesso e deprimendo l’attività della minoranza. A tal proposito vorremmo capire in che modo vengano tutelate le minoranze all’interno dell’Ufficio di Presidenza e perché non si riesca a rendere più efficace la Conferenza dei Capigruppo.». Domande per le quali i due consiglieri regionali pretendono risposte.