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martedì, Aprile 30, 2024

Familiari delle vittime a confronto: “E’ l’Italia che deve cambiare”

EvidenzaFamiliari delle vittime a confronto: "E' l'Italia che deve cambiare"

San Giuliano di Puglia. Vito, Davide, Ivana. Tre ragazzi giovanissimi, nel cassetto tanti sogni e una vita intera da programmare. Tutti accomunati da un tragico destino. Sono morti da studenti: chi sotto il crollo del solaio della propria aula a Rivoli come Vito. Chi, come Davide e Ivana, nelle case costruite male dell’Aquila, nel terremoto del 2009. I loro genitori non si arrendono, chiedono giustizia, ma soprattutto che andare a scuola significhi stare in un luogo sicuro. Si sono tutti incontrati a San Giuliano, in occasione del decennale del terremoto. Ne è venuto fuori un confronto emozionante, in alcuni tratti drammatico, ma sempre vincolato alla speranza che non accada un’altra volta.

E i comitati in cui si sono riuniti stanno a dimostrare proprio questo: “sono un ultimo atto d’amore nei confronti dei nostri figli” hanno dichiarato a più riprese i genitori che hanno condiviso con tutti il ricordo della tragedia, il lutto, e le iniziative messe in campo per cambiare le cose. Come una proposta, ferma in parlamento, sulla devoluzione dell’otto per mille all’edilizia scolastica. “Ma non molliamo, lo facciamo per i nostri figli” ha detto Cinzia Scafidi. Il figlio Vito, 17 anni, è morto sotto il crollo del solaio della sua scuola a Rivoli. “Al di là delle condanne che possono avere i responsabili quello che ci interessa è che non tornino a fare il lavoro che facevano, come invece spesso accade in questi casi”.

Molto toccante anche la testimonianza della mamma di una ragazza morta nell’incendio scoppiato dopo il deragliamento del treno carico di gas liquido a Viareggio, che ha distrutto un intero quartiere. “Aspettiamo ancora un’udienza preliminare, siamo stanchi di questa Italia e di questo sistema che – ha aggiunto – deve cambiare”. Nell’occasione è stato presentato anche il coordinamento nazionale dei comitati dei familiari delle vittime delle grandi tragedie avvenute in Italia. E’ stato chiamato ‘Noi non dimentichiamo’ e al momento conta 9 associazioni, compresa quella di San Giuliano di Puglia, presieduta da Antonio Morelli. “Lo scopo del coordinamento è quello non solo di condividere un dolore, ma anche quello di sensibilizzare le istituzioni locali e nazionali alla cultura della prevenzione”.

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