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venerdì, Settembre 26, 2025

L’Acem scrive agli enti appaltanti: occorre invertire la rotta o sarà fallimento totale

AperturaL'Acem scrive agli enti appaltanti: occorre invertire la rotta o sarà fallimento totale

L’Acem torna  a denunciare la scarsa considerazione in cui le stesse sono tenute dalla politica locale e dalle stazioni appaltanti che operano in Regione. Questa mattina ha inoltrato una nota, a firma del presidente Corrado Di Niro, alle principali stazioni appaltanti della Regione tra cui i presidenti delle Province di Campobasso ed Isernia, i sindaci dei Comuni capoluogo, il Compartimento ANAS Regionale ed al presidente della Giunta Regionale del Molise Frattura ed all’Assessore Regionale ai Lavori Pubblici Nagni. Dal prossimo primo  gennaio i Comuni con meno di 5.000 abitanti  devono delegare l’espletamento delle gare di appalto, ha ricordato l’Acem.  Secondo l’Associazione, come evidenziato nella nota inviata ai vari Enti, si rende più che mai necessario promuovere azioni per migliorare la qualità dei processi di spesa e suggerisce che ciò possa essere maggiormente perseguito facendo ricorso, nell’assoluto rispetto della normativa di settore vigente, alle procedure negoziate, ed ai cottimi fiduciari, nei limiti di importo e nel rispetto di quanto previsto dalla  legge.
“Ciò di certo tutela maggiormente soprattutto l’ente appaltante – ha scritto Di Niro –  in quanto la possibilità di selezionare le imprese da invitare con il principio di rotazione e nel rispetto dei principi di trasparenza e concorrenza, costituisce garanzia del risultato e certezza dei tempi soprattutto per talune tipologie di commesse quali le forniture di asfalti e conglomerato bituminoso, la cui qualità risente anche della lontananza degli impianti di produzione rispetto al sito, laddove l’idoneità localizzativa delle imprese assume perciò valenza prioritaria”.
L’ACEM nel rivendicare con orgoglio la professionalità e serietà delle imprese molisane, mette in evidenza che si tratta dell’ennesimo grido di allarme della categoria ed avverte che in mancanza di un cambio di rotta, si diventa moralmente responsabili non solo del fallimento delle aziende, ma anche del futuro a tinte fosche di tanti collaboratori ed operai che hanno perso o perderanno l’occupazione.

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