«Ci vuole del tempo e un monitoraggio attento per capire quali saranno gli effetti reali della riforma anche sul fronte dell’occupazione». Così il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, ha aperto la strada a un ampio monitoraggio sulla riforma che potrebbe portare a una revisione, in particolare dei contratti a tempo determinato.
Già perché uno dei punti più critici è proprio quello dei contratti a termine: su un totale di 2,5 milioni circa 400 mila sono in scadenza entro la fine dell’ anno. E quattro su dieci sono nella pubblica amministrazione.
Numeri che potrebbero anche lievitare secondo i sindacati. E proprio sull’emergenza occupazione ieri la Fornero ha ammesso: «Osserviamo un aumento dei licenziamenti individuali ma questo non vuol dire che la riforma ha incoraggiato i licenziamenti». Il ministro del Lavoro, che oggi è a un convegno a Roma, ha spiegato che ciò significa solo che nel tempo precedente la riforma alcune imprese hanno deciso di aspettare per osservare le norme definitive della riforma.
Poi la Fornero è intervenuta sulla trattativa ,con parti sociali e aziende, sulla produttività e sullo stanziamento di 1,6 miliardi di euro messo a disposizione dal governo. «Se l’accordo è debole o slegato alla produttività – ha spiegato il ministro – ci sono altri usi, socialmente importanti, per l’utilizzo delle risorse».