La crisi del settore auto si appresta a dare un altro duro colpo al nucleo industriale di Pozzilli. Ancora una volta l’incubo licenziamenti torna a creare preoccupazioni fra i lavoratori della Astec, azienda che produce parabrezza soprattutto per conto della multinazionale Saint Gobain. Già a maggio era stata avviata una procedura di mobilità che avrebbe dovuto interessare 50 persone, ma poi si è trovato un accordo su base volontaria. A luglio hanno accettato la proposta 24 dipendenti. Ora, però, è arrivata quella che il segretario regionale della Fiom, Giuseppe Tarantino, definisce una doccia fredda. Da qualche giorno è stata infatti avviata una nuova procedura di mobilità. Stavolta riguarderà circa 40 delle 60 persone rimaste in azienda. “Mai ci saremmo aspettati un taglio così drastico – ha detto il segretario della Fiom -: quella dell’azienda è una decisione che ci appare strana. Né è chiaro dove si voglia andare con solo venti dipendenti in organico”. A breve si aprirà il confronto con l’azienda. Così come fatto nei mesi scorsi, il sindacato chiederà ancora una volta di optare per la mobilità su base volontaria. Ma soprattutto Tarantino proporrà altri tipi di ammortizzatori sociali, con il chiaro obiettivo di evitare un’altra ondata di licenziamenti. A questo proposito il passo successivo che intende compiere Tarantino è quello di coinvolgere anche la Regione nella vertenza Astec. Più in generale con la massima istituzione regionale la Fiom oltre che della crisi del settore auto vuole discutere delle possibili soluzioni per arrestare l’emorragia di posti di lavoro al nucleo di Pozzilli: partita qualche anno fa con la Fonderghisa, non si è fermata più.