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mercoledì, Dicembre 31, 2025

Università, l’allarme della Cgil: il decreto del ministro conferma i tagli indiscriminati

AttualitàUniversità, l'allarme della Cgil: il decreto del ministro conferma i tagli indiscriminati

“Se  dovessero continuare queste logiche per l’università molisana non ci sarebbe scampo: sarebbe costretta alla marginalità ed al declino. La FLC del Molise ribadisce la necessità di un tavolo istituzionale ampio e condiviso che contribuisca a fare chiarezza sul destino dell’Università del Molise rilanciandone il ruolo e le potenzialità”. Lo ha dichiarato il segretario regionale Flc Cgil, Sergio Sorella, commentando il decreto del ministro Carrozza sulla programmazione universitaria 2013-2015, improntata a tagli indiscriminati.

“Per quanto riguarda gli studenti -ha aggiunto –  sono insufficienti i proclami generici tesi a garantire il diritto allo studio senza atti concreti capaci di dare una risposta seria e duratura.  Appare preoccupante, per la nostra realtà molisana, anche l’annuncio  di dimensionamento   sostenibile del ministero che  prosegue sulla strada dell’incentivazione della costituzione di Federazioni di Atenei o addirittura di fusioni con accorpamenti degli attuali organi accademici e  con la riduzione dell’offerta formativa – ha denunciato Sorella –   La logica prioritaria che pervade il decreto sembra sottointendere  tagli e risparmi economici a fronte di investimenti, solo annunciati.

Inoltre, valutando il nostro contesto socio economico territoriale e la fase emergenziale in cui viviamo, appare miope programmare una razionalizzazione dei corsi di studio in funzione dell’occupabilità. In tal senso, risulta discutibile anche l’intento di “trasformare o sopprimere corsi di laurea” per attivare percorsi di Istruzione tecnica superiore (ITS), opponendo percorsi formativi che sono e dovrebbero rimanere distinti e alternativi.

Ancora una volta – ha concluso Sorella – la razionalizzazione dell’offerta formativa sembra improntata alla dequalificazione e alla riduzione del sistema della formazione universitaria. Viene implicitamente riaffermato che nel nostro paese non è necessario un ulteriore investimento in formazione e ricerca universitaria”.

 

 

 

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