Un ordine del giorno sulla situazione delle riforme costituzionali volte all’abolizione delle Province. Lo ha presentato il consigliere regionale Salvatore Micone secondo il quale il disegno di legge costituzionale varato dal Governo stravolge l’impianto istituzionale disegnato dalla Carta Costituzionale senza un previo studio di valutazione e monitoraggio effettivo dei costi delle Province che pur avendo un’incidenza dell’1,26% sulla spesa pubblica erogano numerosi servizi essenziali ai cittadini. “Non è pensabile ha dichiarato Micone – far confluire in una ripartizione tra le Regioni ed i Comuni, le importanti funzioni attualmente svolte dalle Province in quanto tale manovra andrebbe altresì a snaturare le funzioni attribuite dalla Carta Costituzionale alle Regioni dal momento che verrebbero attribuite funzioni di gestione ad Enti deputati alla programmazione, indirizzo e controllo. In questo contesto di riforme è quantomai necessario ed urgente salvaguardare i rapporti di lavoro dei dipendenti delle Province che difficilmente riuscirebbero ad essere assorbiti nella loro totalità in altri enti con un grave danno per la collettività – ha sottolineato il consigliere regionale – Il processo di riforma dell’assetto istituzionale deve riguardare non solo un’eventuale riorganizzazione delle competenze provinciali ma anche tutti gli enti strumentali, organismi e società ritenuti responsabili dei veri costi della politica e prevedere un percorso di riordino di tutte le istituzioni pubbliche, con l’obiettivo di favorire un alleggerimento dell’amministrazione statale, al centro ed in periferia e l’eliminazione delle sovrapposizioni tra enti. Credo che la Regione debba intervenire in qualità di interlocutore privilegiato con le istituzioni centrali sia per apportare un contributo alle riforme costituzionali sia per portare un’esatta rappresentazione delle modalità e quindi del valore delle funzioni svolte dalle Amministrazioni provinciali”, ha concluso Micone.
