Aspettavano da tempo la notizia. Le imprese esecutrici dei lavori di ricostruzione post terremoto, che vantavano crediti nei confronti dell’Agenzia di Protezione Civile, hanno cominciato ad incassare quanto stanziato dalla Giunta regionale. Infatti, ha reso noto il consigliere delegato alla Protezione Civile Salvatore Ciocca, si sono concluse le procedure per l’accredito dei mandati di pagamento per 5 milioni di euro e ha rimarcato che solo a fine agosto si è preso atto degli elenchi degli ammessi. Ciocca ha poi evidenziato che ai cinque milioni di euro stanziati dalla Giunta si sono aggiunti 2 milioni 745mila 482 euro come rimborso delle somme già pagate dall’Agenzia quale anticipazione a valere dei fondi trasferiti dalla contabilità speciale della ormai cessata struttura commissariale. Fatti due conti, a disposizione ci sono oltre 7 milioni e 700mila euro e ad oggi sono stati effettuati mandati di pagamento per più di 2 milioni. Allo stesso modo – ha continuato Ciocca – al ministero sono state trasmesse le schede per la stipula degli accordi di programma quadro per circa 95 milioni di euro di fondi Cipe. Intanto – ha detto ancora – si sta facendo una verifica capillare dello stato della ricostruzione”. Il consigliere ha quindi sottolineato che nei comuni del Cratere sono 828 le persone che ancora non possono rientrare nelle proprie case, di cui 316 vivono negli chalet di legno. Fuori dal cosiddetto cratere, su 378 sfollati, in 48 vivono ancora nelle casette di legno. Nessuno ha il contributo per l’autonoma sistemazione, terminato con la fine dell’emergenza. Inoltre, sempre nei comuni maggiormente colpiti dal sisma, per gli interventi di classe A, sulle case, la ricostruzione è ferma al 37%, con lavori quasi terminati solo a Morrone del Sannio. Ad esclusione di San Giuliano, che ha uno specifico piano, liquidato il 61% degli interventi, 151 milioni su quasi 248; per i centri fuori dal cratere, invece la situazione è ferma al 29%, 11,5 milioni liquidati su quasi 40 finanziati. Ancora – ha dichiarato Ciocca – per gli interventi di classe A bis, gli importi liquidati nei comuni del cratere sono fermi al 33%, un milione liquidato a fronte di 3,5; in quelli fuori dal cratere, invece si è a zero. L’obiettivo – ha concluso Ciocca – è di chiudere il capitolo ricostruzione e riportare nelle loro case chi è ancora fuori; due traguardi da raggiungere con una radicale modifica delle strutture che fino ad oggi hanno governato i processi”.




