Il capogruppo del Pd Totaro annuncia una proposta di legge per abrogare l’articolo 7 ma il presidente Frattura lo bacchetta definendo inopportuna l’iniziativa.
E’ bagarre nel centrosinistra sull’articolo 7 della legge (Finanziaria regionale del 2002) che istituì il fondo regionale per i cosiddetti portaborse. Una indennità anomala nata per assumere i collaboratori dei consiglieri regionali che, nei fatti, però, è diventata una somma aggiuntiva agli stipendi degli eletti di palazzo Moffa, poiché non è stata mai regolamentata. In sostanza succede che ciascun consigliere percepisce 2.450 euro netti mensili (negli anni passati erano 2.700) senza nessun obbligo di rendicontazione né di assumere collaboratori. Nel corso della seduta del Consiglio regionale, che approvò la nuova legge sulle indennità, i pentastellati Antonio Federico Patrizia Manzo proposero un emendamento per abrogare l’articolo 7 ma la maggioranza lo bocciò.
In quella occasione però, il presidente Frattura fece approvare un ordine del giorno per regolamentarla e annunciò che l’ avrebbe vincolata esclusivamente all’assunzione dei collaboratori. Nel frattempo l’Ufficio di presidenza ha inviato una nota alla segreteria generale della Camera dei deputati per conoscere la compatibilità dell’articolo 7 con le nuove indennità imposte dal decreto Monti. Ma intanto il capogruppo del Pd Francesco Totaro, spaiazzando tutti, ha proposto di abrogarla.
A poche ore di distanza è arrivata la replica pungente di Paolo Frattura che ha bollato come inopportuna la proposta, specificando che l’articolo 7, tanto inviso ai cittadini, non può essere oggetto di propaganda “La sortita di Toraro – ha detto – ci amareggia come maggioranza che non si sente ‘casta’. L’annuncio estemporaneo di una sua proposta di legge per l’abrogazione dell’aricolo 7 , che non esiste, fa rumore ma è un rumore senza effetto e senza sostanza rispetto a impieghi seri che vogliono essere risolutivi della faccenda. L’Ufficio di presidenza sta lavorando per risolvere la questione – ha spiegato Frattura – la liquidazione dell’articolo 7 contrasta con quanto previsto dalla legge nazionale. Non è consentito nemmeno dalla matematica prevedere l’aggiunta di altre voci nei nuovi emolumenti dei consiglieri regionali, il cui tetto omnicomprensivo è stato inderogabilmente fissato dal decreto Mont e recepito dalla nostra legge regionale. Noi siamo convinti – ha aggiunto – che questo non debba essere il terreno da battere per recuperare la fiducia nei nostri cittadini. Proponiamo, per recuperare quel rapporto logorato, di lavorare per dare risposte alla crisi delle imprese in modo da creare opportunità di ripresa. Insomma – ha concluso Frattura – bisogna riempire di contenuti l’azione di governo e non servono gli annunci ad effetto e le inutili provocazioni”.




