Prima di prendere qualsiasi decisione i medici vogliono avere la certezza assoluta che quel bambino in quelle condizioni non può sopravvivere. Tre anni compiuti da qualche giorno, il bimbo dopo aver ingoiato quel maledetto boccone è rimasto una ventina di minuti senza respirare. Una circostanza che ha prodotto danni enormi al cervello, come ha confermato a Telemolise Vitangelo Dattoli, direttore generale dell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari. “E’ una tragedia immane – ha ammesso Dattoli – perché ci troviamo di fronte ad un bambino così piccolo. Ma l’ipossia – ha spiegato il direttore – ha provocato un quadro clinico disperato”. A Bari, tuttavia, non si sta lasciando nulla di intentanto, anche se i medici non hanno lasciato molte speranze alla coppia di Campobasso che era partita in vacanza per il Salento ai primi di agosto. Una vacanza in camper, qualche giorno di mare, la festa di compleanno del figlioletto e poi la sosta all’Ikea. Forse per dare uno sguardo ai mobili da acquistare per arredare la nuova casa in costruzione. Poi tutto è precipitato, dopo la sosta nella zona ristoro del grande magazzino. E l’incubo di dover prendere una decisione tragica e al tempo stesso di grande umanità e speranza. Autorizzare a staccare i fili di quella macchina e donare gli organi del proprio figlio.




