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martedì, Dicembre 30, 2025

Morte per intossicazione, alimenti sotto esame. Famiglia nomina legali

AperturaMorte per intossicazione, alimenti sotto esame. Famiglia nomina legali

Vongole, cozze, seppie, baccalà e funghi e poi ancora barattoli contenenti generi alimentari di ogni tipo prelevati dalla polizia all’interno della casa di Pietracatella. Sono i cibi che in queste ore vengono esaminati dagli esperti per capire se tra questi c’è la sostanza killer che ha ucciso Sara e sua mamma Antonella. Gli alimenti sono stati inviati all’Istituto Zooprofilattico di Abruzzo e Molise e al Policlinico Gemelli di Roma. In questa fase gli investigatori non vogliono tralasciare alcuna ipotesi anche quelle più remote e infatti indagano anche sulla possibile contaminazione accidentale con sostanze tossiche o veleni. Si tratta ovviamente al momento solo di ipotesi legate proprio alla volontà degli investigatori di non tralasciare alcuna pista. Proprio sull’ipotesi legata a qualche forma di contatto con veleni nelle ultime ore si è appreso che nel mulino Di Vita non è stata riscontrata alcuna anomalia. Non ci sono state derattizzazioni perché non è c’è mai stata presenza di topi, ma solo esche per piani di prevenzione programmati.

Risposte si attendono dunque da questi accertamenti ma anche da altre analisi effettuate sui componenti della famiglia. L’attenzione di chi indaga pare sposarsi ora dai pasti della Vigilia di Natale a quelli consumati il 23 dicembre.

E poi fondamentali saranno gli esiti delle due autopsie in programma domattina alle 9 al Cardarelli dal medico legale incaricato dalla procura, la pugliese Benedetta Pia De Luca, e dal gastronterologo abruzzese Francesco Battista Laterza.

I familiari delle due donne decedute hanno intanto nominato stamattina i loro legali, sono gli avvocati Arturo Messere e Paolo Lanese. Come primo atto dopo la nomina questi ultimi hanno incaricato, in vista dell’autopsia, un loro consulente, si tratta del medico legale di Pisa Marco Di Paolo e successivamente nomineranno anche un gastroenterologo. Alle autopsie, oltre al consulente della famiglia delle vittime, potrebbero partecipare altri consulenti di parte eventualmente nominati dai legali dei 5 medici indagati.

Intanto Gianni Di Vita e sua figlia restano allo Spallanzani di Roma.

“Pur rimanendo ricoverato nel reparto di Rianimazione, l’uomo è vigile”, ha fatto sapere l’istituto della capitale. In ospedale anche oggi sono “proseguiti gli accertamenti per definire le possibili cause”. Continua ad essere ricoverata invece in reparto ordinario, a scopo precauzionale, l’altra figlia, le cui condizioni “sono buone”.

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