Riceviamo e pubblichiamo gli appunti di viaggi di Maurizio Palmieri, che stavolta racconta il Brasile e la musica del “molisano” Toquinho
di Maurizio Palmieri*
E’ di San Paolo del Brasile un grande musicista di origine italiana, come denuncia il suo nome: Antonio Pecci, noto come Toquinho. Sembra che anziché Toninho, la mamma lo chiamasse così, cioè pezzo di legno, da quando lo vide ballare. Meglio come chitarrista! Il nonno era di Toro, un paesino del mio Molise. Altro “inesistente” conterraneo. Così come Fred Bongusto. I due artisti, amici, hanno collabora-to, “Brasiliando” una canzone che ha questo titolo. Toquinho ha portato in Italia la bossa nova e ha collaborato anche con Ornella Vanoni (“La voglia e la pazzia”). La sua canzone più conosciuta è Acquarello, un invito a vivere con gioia e fantasia ma dal finale, inevitabilmente, brasilianamente, triste :”siamo tutti in ballo” ma “sul più bello un acquarello che scolorirà”.
Mi ricorda Caproni: E ora che avevo cominciato a capire il paesaggio “si scende”, dice il capotreno, “è finito il
viaggio”. Toquinho è stato molto legato ai poeti. Al suo mentore Vinicius de Moraes in Brasile, e, nel periodo italiano, quando fuggì dalla dittatura, a Ungaretti. Musicò “Sonetto dell’amore totale”. Ora è in teatro con lo spettacolo: Ho tempo solo per la felicità. Sarebbe piaciuto questo titolo al suo amico, e amico dell’intera America del sud, Gianni Minà.
*Scrittore e docente



