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martedì, Dicembre 23, 2025

Stalking, arrestato un uomo di Campobasso a San Severo: ha violato restrizioni

AttualitàStalking, arrestato un uomo di Campobasso a San Severo: ha violato restrizioni

Dal 2019 aveva iniziato a perseguitarla. Un’escalation di violenza psicologica e intimidazioni nel tempo, che la donna, oggi 50enne, aveva denunciato. Nei confronti di un campobassano, suo coetaneo, accusato di stalking, è stato aperto un procedimento penale. Diverse le misure cautelari per lui, fino a quella della libertà vigilata all’interno di una comunità di recupero psichiatrico fuori dal Molise. Nonostante le restrizioni, è emerso dalle indagini, l’uomo, all’inizio del mese si è allontanato più volte, senza permesso, dalla struttura iniziando a perseguitare la donna tramite i social, inviandole messaggi pieni di rancore e arrivando a esplicite minacce di morte. Un situazione che ha creato ansia e paura nella vittima la quale si è di nuovo rivolta alle forze dell’Ordine. Gli agenti della Squadra Mobile della Sezione Specializzata hanno impiegato pochissimo per raccogliere quanto è bastato per fornire alla Procura del capoluogo tutti gli elementi utili per richiedere e ottenere l’aggravamento della misura cautelare, con il trasferimento in carcere. Qualche giorno fa, gli agenti del Commissariato di San Severo, su richiesta appunto della Mobile di Campobasso, hanno rintracciato e portato in carcere il 50enne molisano, ritenuto responsabile di gravi atti persecutori. Il provvedimento cautelare è stato emesso dal GIP del Tribunale del capoluogo che lo ha motivato con la necessità di proteggere la donna.
“Il procedimento – hanno precisato dalla Procura – si trova nella fase delle indagini preliminari e l’indagato potrà esperire, a sua difesa, tutti i rimedi processuali previsti dal codice di rito”.
Nel 2025, sono state numerose le attività di indagine per “Codice Rosso”, almeno un centinaio quelle di cui si è occupata la Squadra Mobile di Campobasso comandata da Marco Graziano. “Le misure cautelari applicate a tutela delle vittime – hanno continuato dalla procura – dimostrano come la rapidità di intervento sia fondamentale per evitare che le condotte persecutorie sfocino in episodi di violenza ancora più drammatici”.

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