Dalla Puglia tutto appare già fatto. I soldi, oltre 150 milioni ci sono e il collegamento tra i due invasi artificiali, quello di Guardialfiera e quello di Occhito a sentire i politici e la stampa locali sarà realizzato.
Manca ancora il progetto, come ha sottolineato con una vena di ironia il sottosegretario all’agricoltura La Pietra, arrivato a Foggia in piena campagna elettorale per l’annuncio nella sede del Consorzio di Bonifica della Capitanata.
Ma, dalle dichiarazioni del direttore del Consorzio, Francesco Santoro e da quelle di Francesco Vincenzi, presidente nazionale dei Consorzi di gestione e tutela delle acque irrigue, il Tubone è assolutamente necessario perchè, dicono, senz’acqua si riducono i redditi e si creano gravi problemi sociali.
Dal Molise, ora che il governo ha fatto capire che il progetto si è messo in moto, i commenti sono più prudenti e vanno proprio in direzione di tutelare prima gli interessi locali e poi trovare un accordo con la Capitanata.
Dal foggiano arrivano comunque notizie di danni enormi prodotti dalla siccità. Ad oggi il lago di Occhito ha una portata di 46milioni di metri cubi d’acqua, a sei milioni dal cosiddetto ‘punto morto’ ma molto al di sopra di quello che è stato il livello del 2024. I dati forniti da Regione Puglia, però, dicono che nel solo 2025 sono state abbandonate le colture di pomodori e sono stati dimezzati i raccolti di ciliegie e carciofi, e anche la produzione di miele; altri danni collaterali dovuti alla carenza di pioggia sono stati la mancanza di foraggio per gli animali e l’aumento dei costi per le irrigazioni.
Dal lato Molise si teme che in futuro il lago di Guardialfiera possa essere svuotato per portare l’acqua in Puglia. Un timore, al momento, che la politica tiene a distanza.



