Il portavoce del M5s in consiglio regionale, Angelo Primiani, torna sull’argomento degli ambulatori pediatrici in regione.
“Ora serve coerenza: il servizio offerto dagli ambulatori pediatrici nei fine settimana, attivato in via sperimentale nei presìdi ospedalieri di Campobasso, Isernia, Termoli e Agnone, è in scadenza il 31 dicembre e deve essere assolutamente prorogato. In questi mesi le famiglie molisane hanno certificato con i fatti la bontà dell’iniziativa, che ha consentito di offrire cure tempestive ai bambini e, allo stesso tempo, di alleggerire la pressione sui Pronto soccorso, da anni alle prese con croniche carenze di personale.
Da tempo, in Consiglio regionale, mi batto perché l’assistenza pediatrica non sia un lusso ma un diritto garantito su tutto il territorio regionale, sempre. L’ho fatto con atti e proposte discusse in Aula, e sono disposto a farlo ancora se necessario.
Quello che conta è la risposta concreta ai bisogni delle persone. Le decine di genitori che in questi mesi si sono rivolti agli ambulatori pediatrici aperti nei fine settimana hanno dimostrato quanto questo servizio fosse atteso e necessario, soprattutto in una regione che sta attraversando una fase delicatissima in merito al futuro della sanità, con troppi reparti ridimensionati o ancora a rischio. Lo dicevo già un anno fa: attivare il servizio per soli 12 mesi non può essere considerato un punto di arrivo, ma il primo passo di un percorso che deve portare a renderlo strutturale.
Mantenere e potenziare questi servizi significherebbe tracciare un solco chiaro nell’ottica di una riorganizzazione della sanità territoriale che sia più vicina ai cittadini, specialmente ai più piccoli, e più sostenibile per il sistema ospedaliero. Sarebbe invece incomprensibile interrompere quel percorso a fine dicembre: significherebbe fare un grosso passo indietro.
Per tutte queste ragioni chiedo alla struttura commissariale di assumere un impegno chiaro e immediato: rendere pubblici i dati sugli accessi al servizio, formalizzare la proroga e lavorare da ora perché diventi una componente stabile dell’offerta sanitaria molisana. Se non dovesse avvenire, porterò nuovamente la questione in Consiglio regionale e chiederò all’Aula di pronunciarsi pubblicamente su un tema serissimo come la tutela del diritto alla salute dei bambini”



