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domenica, Novembre 16, 2025

Confcommercio: in Molise sfitti quasi 1000 negozi, superata media nazionale

EvidenzaConfcommercio: in Molise sfitti quasi 1000 negozi, superata media nazionale

Basta fare un giro per Campobasso per cogliere il fenomeno che ormai da anni caratterizza la città: la lunga schiera di vetrine di negozi chiusi con la scritta vendesi o affittasi. Il centro storico cittadino è poi particolarmente colpito, tanto da spingere l’amministrazione comunale di Campobasso ad promuovere un bando di contribuzione a fondo perduto per chi vorrà riaprire una saracinesca chiusa nella parte antica della città. Ma il fenomeno è comune a tutti i centri della regione. Sono circa 947 i negozi sfitti in Molise, dice l’Ufficio Studi di Confcommercio, valutando i dati fino ad ottobre 2025. Nonostante il valore assoluto sia tra i più bassi a livello nazionale a causa della minore estensione territoriale, il dato percentuale evidenzia una situazione critica.

Il fenomeno della desertificazione commerciale in Italia, con oltre 105 mila negozi sfitti a livello nazionale, tocca in modo significativo anche il Molise. dichiara il presidente regionale Angelo Angiolilli – La nostra regione si colloca infatti al quarto posto in Italia per impatto del fenomeno. Oltre un quinto dei locali è vuoto, un dato che supera la media nazionale del 15% e sottolinea la forte vulnerabilità della rete commerciale di prossimità regionale”.

Di fronte a questo scenario, Confcommercio, anche attraverso il progetto Cities, propone una Agenda Urbana Nazionale che preveda la collaborazione tra Governo, Regioni e Comuni. L’obiettivo è creare un quadro stabile e integrato di politiche per la rigenerazione urbana e la valorizzazione delle economie di prossimità.

“È essenziale – sottolinea il direttore regionale Irene Tartaglia – che la Regione Molise e i Comuni molisani integrino queste azioni per contrastare il grave fenomeno della desertificazione, che minaccia non solo l’economia, ma anche la qualità della vita e la coesione sociale nelle comunità locali”.

Confcommercio suggerisce quindi delle politiche da attuare a livello regionale e comunale per arginare il fenomeno: a livello regionale, è fondamentale valorizzare e armonizzare l’esperienza dei Distretti Urbani dello Sviluppo Economico, superando la frammentazione normativa e definendo regole minime comuni per il funzionamento, l’amministrazione e il coinvolgimento degli attori locali. A livello comunale, si potrebbero redigere Programmi Pluriennali per l’Economia di Prossimità, strumenti integrati per coordinare le diverse azioni di contrasto alla desertificazione commerciale. Le misure più efficaci potrebbero essere i patti locali, per la riapertura dei locali sfitti, con canoni calmierati e incentivi coordinati tra pubblico e privato e interventi di animazione urbana e accompagnamento all’avvio d’impresa, promossi da Comuni e associazioni di categoria, ma Confcommercio ne propone anche altri.

Senza interventi mirati di rigenerazione urbana e il riutilizzo dei locali sfitti, Confcommercio stima che, a livello nazionale, si rischi di perdere altre 114 mila imprese del commercio al dettaglio entro il 2035, ovvero più di un quinto delle attività oggi esistenti. E negli ultimi dodici anni l’Italia ha già perso oltre 140mila attività (negozi e ambulanti).

Il declino è alimentato da diversi fattori, dice l’ufficio studi: consumi interni troppo bassi, cambiamento nei comportamenti di spesa dei consumatori, diffusione delle tecnologie digitali e crescita esponenziale dell’e-commerce.

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