“Si è chiusa la fase dell’espressione del voto al Consorzio di bonifica di Venafro. All’esito delle verifiche interne, sono stati respinti, in prima battuta, i ricorsi presentati al termine delle operazioni di voto del 26 ottobre scorso, relativi alla legittimità dell’elettorato attivo e sulla regolarità delle procedure e delle disposizioni seguite; questioni che molto probabilmente finiranno davanti ai Tribunali”. Questo il parere della capogruppo Pd alla regione Micaela Fanelli. “Contestazioni che vanno portate anche all’attenzione della Regione Molise, soggetto deputato al controllo. Lo faccio con una interrogazione presentata in Consiglio regionale, ancora una volta, per dare coraggio e sostegno a chi quella battaglia la sta conducendo sul territorio attivamente- dice la consigliera- Ma anche perché formalmente la Regione ha il compito di svolgere le proprie funzioni di verifica delle operazioni elettorali che non si stanno esercitando. A noi della minoranza consiliare, come avevo già sostenuto prima del voto su altre questioni, l’onere di vigilare e richiamare il Presidente della Regione e la Giunta a fare la loro parte. Due questioni. Primo. Elettorato attivo e operazioni di voto falsate. Ci riferiamo ad alcuni episodi, ma a uno in modo particolare: perché è stata ammesso al voto un Sindaco in rappresentanza della Direzione Scolastica regionale e non il Preside della scuola proprietaria di alcuni terreni consortili, presentatosi correttamente al voto? È vero o non è vero che vige il principio dell’autonomia scolastica? Al riguardo, a nulla vale l’argomentazione che vuole replicare la procedura di 5 anni fa, quando parimenti votò la Direzione scolastica e non il Preside, perché all’epoca l’esercizio del diritto di voto dalla scuola in questione non era stato richiesto. Ora, invece, il Dirigente ha formalmente richiesto di votare e gli è stato impedito. Non era più opportuno, nonché assolutamente più rispettoso del principio di autonomia, il voto del Preside?
E siccome è un voto molto probabilmente determinante per la vittoria nella seconda fascia, il punto andrà chiarito. Sicuramente lo segnalerò con una nota formale al Ministro dell’Istruzione Valditara”
La consigliera Pd continua: “Secondo punto: il sistema elettorale: applicato il maggioritario e non il proporzionale, un errore? E veniamo alla questione centrale, sulla quale ho depositato una interrogazione a Roberti.
Negli anni scorsi – era il 2021 – lo Statuto del Consorzio è stato modificato prevedendo il criterio “maggioritario” e non più quello “proporzionale” per l’espressione dei rappresentanti nel vertice. Significa che si voleva fare “cappotto”. Chi vince prende tutto. E così la norma è stata applicata nelle ultime elezioni consortili.
Ma tutti sanno che maggioritario non significa questo. Soprattutto non significa questo nei soggetti nei quali esplicitamente si rinvia, in caso di assenza di regole certe, alle norme sugli enti locali. E comunque la Corte costituzionale (sentenze n.1/2014 e 35/2017) si è più volte espressa sul punto esplicitamente, statuendo che uno sbarramento è possibile se ragionevole e proporzionato. Non è sicuramente così per la statuizione e applicazione modalità ‘piglia tutto’ che sono state applicate al Consorzio.
Qui il diavolo però sta – come spesso succede – nei dettagli- continua Fanelli- Si, perché chi ha forzato le modifiche dello Statuto non ha controllato che la procedura per l’approvazione delle stesse sia stata corretta. Non solo, quindi, si è dimenticato di disciplinare puntualmente cosa si intenda per sistema maggioritario e non è stato adottato il relativo regolamento applicativo. Ma la stessa modifica Statutaria non è stata apportata con la procedura prevista per legge ed è stata trasmessa alla Giunta regionale oltre il termine di 10 giorni dall’adozione, per cui l’intero Statuto dovrebbe ritenersi nullo e decaduto.
La Giunta, quindi, avrebbe dovuto approvare esplicitamente il nuovo Statuto, non con il silenzio assenso e nei tempi fissati dalla legge. Tanto è previsto dall’art. 14 commi 1 e 2 e dall’art. 27 commi 1 e 3 della legge regionale 42/2005.
Ora Roberti, che deve essere il garante della legittimità degli atti, non ha altra strada che quella di chiedere l’applicazione della regola prevista dallo Statuto prima della modifica illegittimamente apportata, ovvero quella proporzionale. Lo chiedo con una interrogazione formale, ne discuteremo in Consiglio al più presto.
Questo è il punto politico. Si è costituito un asse forte e trasversale che si è contrapposto all’attuale Governance in modo convinto e libero. Una novità assoluta per la piana di Venafro. In uno schieramento ampio e coraggioso si sono messi insieme amministratori, forze civiche, imprenditoriali, liberi cittadini, senza colore politico. Si sono uniti per dire basta alla gestione precedente, ritenuta eccessivamente accentratrice e opaca.
Il grosso del merito di questo cartello è da ascrivere all’arroganza di alcuni rappresentanti che hanno utilizzato in modo irriguardoso e inopportuno, e c’è da capire se anche illegittimo, la propria influenza negli anni passati nella gestione del Consorzio e nei giorni della campagna elettorale. Alcuni consiglieri e consigliere regionali, fra tutti.
Questo però è stato un boomerang. E siamo solo all’inizio”, conclude Micaela Fanelli.


