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mercoledì, Novembre 12, 2025

Crisi idrica e gestione delle risorse: Gravina (M5S) chiede chiarezza

EvidenzaCrisi idrica e gestione delle risorse: Gravina (M5S) chiede chiarezza

«Le recenti dichiarazioni degli esponenti del governo di centrodestra regionale e del consigliere delegato Sabusco legate alla gestione della risorsa idrica e al confronto con la Puglia, confermano quanto il Movimento 5 Stelle sostiene da mesi: la diga del Liscione rappresenta un elemento di equilibrio fondamentale per l’intero sistema idrico regionale, e la sua funzione di compensazione ha permesso anche in questi giorni di evitare interruzioni nell’erogazione dell’acqua a Campobasso e nei comuni serviti dal molisano destro». Il consigliere regionale del M5S Roberto Gravina ribadisce come il dibattito in corso in vista del confronto con la Puglia sull’interconnessione Liscione–Finocchito, nota ormai come “tubone”, renda necessario un approccio basato su dati scientifici e strumenti di pianificazione aggiornati, in un momento in cui la siccità e le tensioni interregionali impongono scelte oculate e condivise.

La dichiarazione dello stato di emergenza in Puglia deve indurre la Regione Molise a definire una posizione chiara e fondata su evidenze tecniche, per evitare che decisioni assunte altrove possano compromettere la nostra capacità di gestione autonoma. L’obiettivo deve essere quello di tutelare le esigenze dei cittadini molisani, assicurando un equilibrio tra cooperazione interregionale e salvaguardia delle risorse locali».

Gravina ricorda come «il ruolo del Liscione, in queste settimane di scarsità idrica, abbia confermato ciò che sosteniamo da tempo: se Campobasso ed altri comuni serviti dal molisano destro non hanno vissuto disagi è proprio grazie alla capacità di compensazione dell’invaso e alla gestione equilibrata delle riserve. Parlare di “surplus” da destinare ad altri territori, senza una valutazione scientifica e indipendente, significa mettere a rischio l’autonomia idrica del Molise. Solidarietà sì, ma che ciò non significhi che i problemi di un territorio non si risolvano, anzi si amplifichino con scelte ottuse. A breve il Consiglio regionale sarà chiamato a discutere l’aggiornamento annuale previsto dalla legge istitutiva dell’Egam, un passaggio importante per valutare lo stato del sistema idrico e le prospettive di utilizzo della risorsa».

«Il piano di emergenza idrica regionale, che sollecitiamo da tempo, non è più rinviabile – aggiunge – perché solo una pianificazione preventiva potrà consentire interventi tempestivi in caso di crisi. Ogni valutazione su eventuali surplus dovrà essere rimandata a studi scientifici approfonditi, evitando di assumere impegni che, come già accaduto in passato con la Campania, rischiano di vincolare il Molise a forniture che non tengano conto delle reali disponibilità».

Il consigliere pentastellato conclude: «Speriamo che alla conferenza del 18 novembre in Capitanata si possa finalmente parlare con una voce sola, e che questa volta quella voce sia davvero rappresentativa degli interessi del Molise. Il Governo regionale smetta di inseguire gli eventi e cominci a governarli: l’acqua è un bene comune, non una riserva da cedere a trattativa in corso».

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