Sono passati esattamente 23 anni dal terremoto che colpì il Molise il 31 ottobre e il primo novembre del 2002. Nei paesi del cratere sismico, 23 anni dopo, la ricostruzione, non è ancora ultimata: sono ad oggi circa 200 i cantieri da finire sui 1.200 iniziali. In termini di lavori è da ultimare circa il 17% degli interventi, in termini di spesa manca invece ancora l’8%. La ricostruzione da ultimare riguarda i comuni vicini a San Giuliano di Puglia, in particolare tra i centri con più cantieri ancora aperti ci sono Bonefro, Colletorto, Castellino e Rotello. Il termine per ultimare i lavori era fissato al 30 settembre scorso ma proprio quel giorno è stata concessa una proroga. Con il provvedimento, firmato dal direttore dell’Agenzia regionale per la ricostruzione Antonio Lastoria, per tutte le concessioni al momento attive e rientranti nell’ambito del Piano di Sviluppo e Coesione del Molise ci sarà tempo fino al prossimo 31 dicembre per completare le opere. Per chi invece entro questo stesso termine invierà all’Agenzia regionale per la ricostruzione una richiesta di ulteriore differimento dei lavori, con allegato un cronoprogramma aggiornato, sarà concesso un ulteriore slittamento al 30 settembre del prossimo anno. In sintesi le imprese, che avevano sollecitato la proroga il mese scorso, avranno un anno di tempo in più per completare i lavori. Nel provvedimento è spiegato che i ritardi in questi anni sono stati causati da una serie di fattori esterni imprevedibili come la pandemia, che ha provocato un lungo fermo dei cantieri, e la guerra in Ucraina, che ha causato eccezionali incrementi dei prezzi dei materiali e delle lavorazioni e anche molte crisi aziendali.



