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giovedì, Ottobre 23, 2025

Muccio, Lega: “Regolamentare la prostituzione per sicurezza, salute, lavoro e legalità. L’Italia non può più fare come lo struzzo”

AttualitàMuccio, Lega: "Regolamentare la prostituzione per sicurezza, salute, lavoro e legalità. L’Italia non può più fare come lo struzzo"

Riceviamo e pubblichiamo la nota del responsabile regionale del Dipartimento Sicurezza e Immigrazione della Lega Molise, Giovanni Muccio.

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“È arrivato il momento di affrontare con coraggio e realismo il tema della regolamentazione della prostituzione. Come responsabile del Dipartimento Sicurezza e Immigrazione Lega Molise, ritengo che l’Italia non possa più continuare a “fare come lo struzzo”, nascondendo la testa sotto la sabbia davanti a una realtà evidente, che si svolge ogni giorno nelle nostre città, sui siti web e sui giornali. Ignorare questo fenomeno significa lasciare spazio alla criminalità organizzata, alla tratta di esseri umani e allo sfruttamento delle donne e degli uomini più fragili. Serve una legge chiara, moderna e di buonsenso che riporti ordine, sicurezza, salute e legalità in un settore oggi completamente sommerso. La Lega per Salvini Premier , a livello nazionale, ha già espresso la volontà e convinzione di ritornare a discutere una legge che regolamenti l’attività di prostituzione volontaria e consapevole, prevedendo: ”controlli sanitari periodici, per tutelare la salute pubblica; registrazione fiscale, con il pagamento delle imposte e dei contributi previdenziali come per ogni altra attività autonoma; spazi autorizzati e sicuri, per restituire decoro urbano e contrastare l’illegalità; sanzioni severissime per chi sfrutta, induce o traffica esseri umani. Regolarizzare questa attività significa anche creare decine e decine di migliaia di nuovi posti di lavoro, diretti e indiretti: non solo per chi esercita, ma anche per personale sanitario, addetti alla sicurezza, amministratori, manutentori, addetti alle pulizie e alla gestione delle strutture. Inoltre, lo Stato incasserebbe miliardi di euro di gettito fiscale che oggi finiscono nelle mani della criminalità.
È un approccio concreto e di buonsenso: più sicurezza, più legalità, più risorse per la collettività. In molte nazioni europee la prostituzione è già legale e regolamentata, e i risultati parlano chiaro: maggiore sicurezza, meno sfruttamento e nuove entrate per lo Stato. Mi riferisco a Paesi come Germania, Paesi Bassi, Svizzera, Austria, Grecia, Danimarca, Ungheria, Repubblica Ceca ed Estonia, dove l’attività è riconosciuta come lavoro regolare, con tassazione, controlli sanitari e protezione sociale. Mentre queste nazioni hanno saputo trasformare un problema in una risorsa, l’Italia resta ancorata a una legge del 1958, la cosiddetta Legge Merlin, ormai superata dai tempi e dalle realtà sociali. È il momento di guardare all’Europa che funziona, quella che mette in sicurezza i cittadini e non teme di affrontare i problemi con realismo. Regolamentare non significa incentivare la prostituzione, ma difendere chi la esercita liberamente e colpire chi sfrutta. Significa proteggere la salute, garantire la sicurezza e far emergere un’economia sommersa, restituendo dignità e trasparenza. Io credo che il Molise, come il resto d’Italia, debba sostenere con forza questa battaglia di legalità, sicurezza e civiltà. È una scelta di responsabilità verso i cittadini, verso chi lavora e verso lo Stato stesso”.

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