I pendolari molisani che ogni giorno salgono e scendono dai pullman nelle aree di sosta non a norma continueranno a farlo e i conducenti continueranno a rischiare multe e decurtazione di punti dalla patente per essersi fermati nelle aree che non rispettano i requisiti di legge. Almeno così pare. Questo perché dopo 8 mesi di attesa, dopo l’interrogazione di alcuni parlamentari del Pd, tra questi l’onorevole Andrea Casu, sollecitati dal partito regionale, il Mit ha ammesso che ci sono criticità sul territorio, che bisogna trovare soluzioni tecniche per mettere in regola le fermate già esistenti per adeguarle a standard di sicurezza e eventualmente realizzarne di nuove. Ma non ha aggiunto nulla di più, nessuna disposizione precisa è stata data, per esempio sul come raggiungere l’obiettivo. Una nota ministeriale quindi che non ha in definitiva risolto nulla, dopo 8 mesi di attesa, e la delusione del Pd regionale, del vice presidente della Commissione Trasporti alla Camera Casu, degli autisti dei bus e dei pendolari, è tangibile. E’ surreale- ha dichiarato la capogruppo regionale del Pd Micaela Fanelli- Abbiamo da tempo un problema mai veramente affrontato, mai risolto e, come molti altri in Molise, caduto nel dimenticatoio politico del centrodestra. A Campobasso, come a Roma. Il Mit ammette l’esistenza delle fermate fuorilegge in Molise, ma, come sembra ormai prassi, sia il governo nazionale che quello regionale promettono di impegnarsi e ma poi tutto resta lettera morta.
Il ministero informa che l’adeguamento delle fermate esistenti non è semplice per via della conformazione del territorio, “ma la Regione Molise si impegna a mettere in sicurezza tutte le fermate, incluse quelle non formalmente autorizzate ma di comprovata utilità pubblica”. Infine precisa che grazie ad accordi con Anas, sono stati già realizzati 14 aree di fermata fuori carreggiata che permettono ai bus di fermarsi in sicurezza senza interferire con il traffico. Di questi 14, 6 sono ancora in fase di autorizzazione.
Il Pd ha già anticipato che non ci si fermerà qui, ma che si chiederà di nuovo, sia alle istituzioni regionali, sia a quelle nazionali, che il Governo intervenga con risorse adeguate. Perché, come dice il vicepresidente della Commissione Trasporti alla Camera, Andrea Casu, non si possono giustificare scelte che mettono in pericolo la sicurezza dei cittadini.