Il pilota siciliano Emanuele Schillace si è laureato campione italiano 2025 con una gara di anticipo. Lo ha fatto sotto i colori della scuderia campobassana CMS Racing. Il successo di Torregrotta gli ha consentito di chiudere i giochi senza aspettare la gara di Salerno. Queste le sue sensazioni dopo la vittoria.
Grazie all’affermazione di Torregrotta ti sei laureato campione italiano slalom 2025 con un turno di anticipo. Soddisfatto?
“Sono davvero contento di aver vinto sia la gara che il campionato italiano con una gara di anticipo. Abbiamo fatto un gran lavoro, soprattutto negli ultimi appuntamenti quando siamo riusciti a portare dei setup alla macchina molto performanti”.
E’ un titolo che hai voluto fortemente, costruito gara dopo gara. Quando hai capito che ce l’avresti fatta?
“Ho capito che ce l’avrei fatta perché nella seconda manche a Torregrotta, dove pur non andando al massimo ed essendo il mio crono di due secondi più alto, ero terzo assoluto. Nella terza salita, poi, avendo la testa sgombra, sono andato più forte e ho portato a casa anche la vittoria assoluta”.
A chi dedichi la vittoria del campionato italiano?
“La dedico a mio padre in primis perché lui mi ha visto ridere, piangere e soffrire nei vari anni. Poi ringrazio tutti coloro che mi hanno aiutato: il team Guida Motorsport, Montagna, Arturo Cartisciano e Matteo Vassa”.
E’ un titolo che hai conquistato sotto i colori della scuderia campobassana, CMS Racing.
“Ringrazio la scuderia e il mio amico Fabio Emnauele per essermi stato sempre vicino. Un ringraziamento particolare anche a tutti gli sponsor che mi hanno permesso di affrontare questa stagione”.
Durante la stagione quale è stata la gara più difficile?
“Sicuramente quella dell’Agro Ericino dove non siamo riusciti a trovare il giusto setup alla vettura e ho chiuso al terzo posto”.
A livello meccanico la Radical SR4 è stata sempre performante e all’altezza del compito. E’ così?
“Per quanto riguarda la vettura sono state fatte delle modifiche, sempre in base al regolamento, grazie a Guida Motorsport con le quali ho guadagnato molta trazione e percorrenza in curva grazie. Fin dalle prime gare la Radical è stata molto competitiva. All’inizio è mancato a me trovare il giusto feeling con il mezzo. ‘Capricci’ non ne ha fatti tranne a Torregrotta dove nel corso della prima manche si è rotto un giunto”.
La chiave di volta di questa affermazione è stata sicuramente la tua costanza nelle prestazioni. Sei d’accordo?
“Ha pagato tanto avere la macchina al top e soprattutto mantenerci sempre tra il primo e secondo posto assoluto. Siamo stati molto costanti”.
Per il futuro quali saranno i tuoi obiettivi?
“Obiettivi non ne ho. Mi farò qualche gara di regionale, qualcuna di italiano senza iscrivermi al campionato e qualche gara in salita. Per il resto non ho piani per il prossimo anno”.