A disposizione ci sono i primi quindici giorni di ottobre. Tanto si sono dati i consiglieri di centrodestra al Comune di Campobasso per mettere insieme una linea unitaria e sostenerla davanti ai loro segretari di partito.
Con questo mandato si è concluso l’incontro avvenuto all’Hotel Europa a Isernia, durante il quale gli esponenti di Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega e Noi Moderati, hanno discusso la situazione di palazzo San Giorgio.
Un dedalo del quale la via d’uscita è ancora in una zona d’ombra e non tutti hanno mostrato di voler seguire una sola direzione.
Sul tavolo, innanzitutto, c’è il ricorso elettorale che Aldo De Benedittis ha presentato al Consiglio di Stato, contro la sentenza del Tar che ha lasciato lo status quo e sindaca e consiglieri in carica.
De Benedittis, con i suoi legali, si dice convinto di poter ottenere il ribaltamento del risultato di giugno 2024. Ma per vedere premiata la sua ostinazione bisogna aspettare la decisione dei giudici di Palazzo Spada.
Poi ci sono i duri e puri che sono disposti a firmare le dimissioni dal notaio, o quantomeno una mozione di sfiducia, che però non sia quella che sbandiera da qualche tempo il Cantiere Civico con Pino Ruta.
Alcuni, invece, sono su posizioni più attendiste se non addirittura disponibili a trattare governi a più largo respiro, con l’arrivo di responsabili e salvatori dell’interesse della città .
Fatta la tara, le posizioni dei 14 consiglieri vanno divise almeno per quattro e al momento raggiungere l’unità di intenti appare velleitario. Se a questo si aggiunge che qualcuno ha proposto di individuare già da adesso il nome di un eventuale candidato sindaco, in una cinquina, la sintesi diventa una meta in salita. Quanto questa sia ripida e difficile da percorrere lo sanno solo quelli che partecipano al tavolo che, fra quindici giorni, si ritroveranno faccia a faccia.
