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venerdì, Settembre 19, 2025

Al Neuromed entra a pieno regime l’Endoscopia Spinale. Un approccio sempre più mininvasivo e innovativo

AttualitàAl Neuromed entra a pieno regime l’Endoscopia Spinale. Un approccio sempre più mininvasivo e innovativo


Entra a pieno regime nelle sale operatorie neurochirurgiche dell’I.R.C.C.S. Neuromed l’intervento di endoscopia spinale. Una tecnica utilizzata in neurochirurgia da anni ma che sta conoscendo un’evoluzione significativa grazie ai progressi tecnologici e all’esperienza maturata nei Centri specializzati come Neuromed. L’endoscopia spinale si affianca a quella cerebrale ed endonasale al basicranio, permettendo ai chirurghi di accedere al bersaglio chirurgico attraverso cavità naturali o corridoi predeterminati con l’ausilio di un endoscopio, uno strumento che consente la visualizzazione interna.

Questa tecnica rappresenta un’opzione mininvasiva per la chirurgia della colonna vertebrale, in particolare per il trattamento di patologie degenerative spinali. “Rispetto alla chirurgia convenzionale – spiega il professor Gualtiero Innocenzi, responsabile della Neurochirurgia I di Neuromed – questa metodica consente di decomprimere le strutture nervose all’interno del canale spinale riducendo al minimo l’invasività. Il tutto con una modesta demolizione ossea, una piccolissima incisione cutanea e praticamente senza perdita di sangue”.

L’Endoscopia spinale – continua il neurochirurgo – è indicata soprattutto per il trattamento di ernia del disco lombare e stenosi del canale lombare, due delle patologie più diffuse della colonna vertebrale. Questa tecnica è particolarmente utile per pazienti per i quali la chirurgia tradizionale potrebbe risultare troppo invasiva, come coloro con problemi cardio-respiratori o disturbi ematologici, o che assumono farmaci anticoagulanti. Attualmente, viene impiegata prevalentemente per stenosi a livello singolo, come L4-L5, ma il suo utilizzo si sta espandendo anche alle stenosi multisegmentali”.

L’intervento inizia con l’individuazione precisa, tramite immagini radiografiche, del livello della colonna da trattare. Successivamente viene introdotta una cannula da lavoro attraverso la quale si inserisce l’endoscopio, consentendo di visualizzare la struttura interna del canale spinale. “Utilizzando strumenti di precisione – spiega il dottor Settimio Leonetti, neurochirurgo del Neuromed – il chirurgo amplia il canale per liberare le strutture nervose compresse, riducendo drasticamente il trauma ai tessuti e facilitando il recupero post-operatorio”.

Uno dei maggiori vantaggi dell’endoscopia spinale si evidenzia proprio nel decorso post-operatorio, nettamente più agevole rispetto alla chirurgia convenzionale. “Grazie alla minore invasività della procedura – afferma Leonetti – i pazienti possono teoricamente essere dimessi già il giorno successivo all’intervento. Per precauzione, vengono generalmente tenuti sotto osservazione fino alla seconda giornata post-operatoria. Il dolore è notevolmente ridotto e la ripresa delle normali attività è più veloce. Inoltre, il taglio chirurgico è di appena un centimetro, un vantaggio significativo rispetto alla chirurgia tradizionale”.

Nonostante al momento sia applicata a casi selezionati, l’endoscopia spinale mostra un grande potenziale di espansione. “Si stanno già esplorando nuove possibilità – precisa Innocenzi – come l’inserimento di dispositivi protesici (cage tra gli spazi intervertebrali e viti) attraverso la stessa via endoscopica. Inoltre, stiamo valutando l’applicazione della tecnica anche a livello cervicale e dorsale, e non solo lombare. Non si esclude che, in un prossimo futuro, questa metodica possa essere impiegata anche per trattare alcuni tipi di tumori endocanale, ampliando ulteriormente le sue indicazioni”.

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