Era il 28 luglio del 2015. Proprio poche settimane fa sono stati ricordati i dieci anni dalla tragedia del crollo nella chiesa di Pietracatella: un cedimento durante i lavori post terremoto, un operaio morì e altri due rimasero feriti. In primo grado a Larino due anni fa era stato assolto il capo cantiere mentre erano stati tutti condannati gli altri 4 imputati per omicidio colposo e lesioni gravissime: 2 anni e 6 mesi per la titolare dell’impresa, il direttore dei lavori e due tecnici. Ora in Appello a Campobasso dai giudici di secondo grado sono arrivate decisioni diverse: una assoluzione e tre pene ridotte. Prescritto il reato di lesioni e condanna che scende a un anno e 4 mesi con pena sospesa per il direttore dei lavori, difeso dall’avvocato Carmine Verde, e per la titolare dell’impresa e il geometra direttore tecnico del cantiere, difesi dall’avvocato Gianfederico Cecanese. Proprio Cecanese nel commentare la sentenza di Appello ritiene che ci siano in questo verdetto “diverse anomalie” e che per questo una volta lette le motivazioni farà ricorso in Cassazione. I giudici hanno invece assolto l’ingegnere responsabile unico del procedimento accogliendo in pieno le richieste dell’avvocato Mariano Prencipe. Il professionista è stato assolto perché il fatto non sussiste, sancita dunque la sua estraneità alla tragedia. Prencipe ha espresso soddisfazione per il verdetto “che – ha sottolineato – conferma quanto avevo dichiarato all’epoca della sentenza di primo grado ovvero che esistevano evidenti ragioni giuridiche dell’estraneità dell’ingegnere”.
