Sulla questione Lotto Zero, riceviamo e pubblichiamo la nota del Partito Comunista dei Lavoratori del Molise che controreplica alle dichiarazioni del sindaco di Pesche
“Totalmente infondata la replica del Sindaco di Pesche, basata sul “supporto” di non meglio specificati tecnici e documenti, circa la richiesta del PCL MOLISE di annullare in autotutela l’Ordinanza n.13 del 27/08/2025 che consente il “lotto zero” a fronte delle contestate illegittimità.
Il sindaco asserisce che la variante urbanistica sarebbe stata validamente adottata con la delibera n.15/2011, ma non è vero!
La variante, senza la V.I.A. non può essere adottata: dunque, come faceva il Comune ad approvare la variante nel 2011 se la V.I.A. è stata approvata solo due anni dopo nel 2013?
Ma è dirimente il fatto che ai sensi dell’art.42 TUEL e art.19 DPR 327/2001 s.m.i.. per approvare la variante occorreva una prima delibera consiliare (sempre dopo la V.I.A)., il suo invio alla Regione per l’assenso/rigetto; dopo il parere favorevole espresso o tacito della Regione occorreva la seconda delibera consiliare di ratifica ed è solo questa che poteva far diventare vigente la variante (ed anche il titolo per gli espropri).
Tutti questi atti allo stato NON ESISTONO, ed erano propedeutici alla Conferenza dei servizi del 2016, come confermato dallo stesso Sindaco nella replica: infatti, ha solo “la delibera n.15/2011” che, per quanto sopra, non ha alcun effetto di variante urbanistica, che dunque NON ESISTE.
Non solo: stessa assenza di variante è eccepita per il Comune di Miranda e ancor di più per il Comune di Isernia che non l’ha mai deliberata neanche in prima fase. Manca perciò anche l’approvazione consiliare del progetto definitivo da parte dei tre Comuni, per cui non si comprende sulla base di quale titolo l’ANAS possa procedere alla esecuzione ed agli espropri.
Nessun riscontro è stato dato circa l’assenza della valutazione “alternativa zero” (il che rende nullo tutto il procedimento), e dell’analisi costi benefici, né sulla questione irrisolta della distanza di meno di 200 metri stabilita dalla legge per la tutela delle sorgenti.
Ecco perché, a fronte della richiesta di tali atti da parte del Prefetto – che onestamente ringraziamo per tale intervento – nulla è stato ad oggi esibito.
In quanto alle “sentenze favorevoli al lotto zero” fumosamente richiamate dal Sindaco: ce n’è solo una, e non riguarda nessuna delle suddette eccezioni di illegittimità rimaste quanto meno aperte, bensì solo la questione della proroga della VIA scaduta nel 2018 e perciò annullata giustamente dal TAR ma poi fatta risorgere dal CDS con una tesi singolare, già da noi contestata con argomenti (infatti abbiamo una V.I.A. di ben 12 anni fa a fronte di importanti variazioni di tutele ambientali sopravvenute nel tempo).
Il resto della replica è solo un profluvio di visioni apodittiche e surreali sulla immaginifica “utilità” del lotto zero” anche per il “traffico da Napoli e Roma” : vorremmo sapere dal sindaco di Pesche quale genio da Napoli o Roma invece di imboccare lo svincolo di Roccaravindola – Colli A Volturno (quello sì un tratto da sistemare) verrebbe sotto a Pesche per andare a Pescara e viceversa !
Insomma solo fuffa per suggestionare i disinformati.
Né ha alcuna utilità per il traffico di chi entra ed esce da Isernia Nord e San Lazzaro che, come più volte dimostrato, non c’entra nulla col lotto zero; peraltro il sindaco cita a sproposito l’MD come fonte di intasamento, che è stata voluta proprio dai fautori del folle lotto zero della destra locale.
In quanto alla C02 non si vede come potrebbe essere migliorata dalla cementificazione selvaggia di una vallata (8 viadotti, 2 gallerie e 3 svincoli tutti inutili e dannosi) e centinaia di migliaia di alberi divelti, nonché con un presunto spostamento di traffico, definito “esiguo” dalla stessa ANAS nella scheda progettuale, che infatti riguarda per lo più chi lo sparuto numero di auto che da Pesche va a Castel Di Sangro.
Tutto inutile ma al costo di 36 milioni a Km (per ora) mentre si negano le altre opere stradali realmente utili da noi indicate, i trasporti molisani sono al disastro leghista-salviniano, per non parlare della sanità.
E la magistratura borghese che fa ? Visto che in autotutela nulla viene fatto per fermare tutto questo, per salvare l’ambiente e le sorgenti, e i fondi erariali in modo da destinarli alle cose utili che ci vengono negate per la nostra terra e per l’occupazione vera?”