Per la sanità molisana settembre si presenta come un mese di grandi innovazioni. Entro la metà del mese partirà la nuova rete di trattamento dell’ictus e, con essa, un percorso virtuoso di integrazione tra il sistema pubblico e quello privato. Il decreto 100 col quale la struttura commissariale ha disegnato la nuova gestione delle malattie tempo – dipendenti prevede che sia l’IRCSS Neuromed il centro di riferimento regionale per il trattamento dell’Ictus. In particolare per quelle forme di ictus emorragico e Ictus ischemico che richiedono un intervento di trombectomia, ovvero di disostruzione meccanica. Ciò presuppone la presenza nella struttura di un servizio Neurochirurgia e di una Radiologia interventistica. Quello che, in termini tecnici, viene definita una Stroke Unit di secondo livello.
In tali casi è necessario agire rapidamente poiché tanto più è veloce l’intervento tanto più alte sono le possibilità di riduzione del danno e, in molti casi, le possibilità di aver salva la vita. Il recente caso di cronaca, come quello di una paziente di Isernia trasportata prima al pronto soccorso del Veneziale, poi a quello di Campobasso e, infine al Neuromed dove è stata presa in carico e salvata, mette a nudo come la intricata trafila attualmente in essere rappresenti non solo una notevole perdita di tempo utile ma anche una diminuzione delle possibilità concrete di un intervento risolutore. Allo stesso tempo, mette in evidenza il carattere virtuoso della nuova integrazione pubblico – privato, costruita in funzione salvavita. Con l’entrata in vigore della nuova rete Ictus, infatti, saranno direttamente i medici dei tre Pronto Soccorso di Termoli, Campobasso e Isernia a decidere, laddove ne esistano i presupposti, il trasferimento del paziente presso il Neuromed senza ulteriori passaggi.
All’ospedale Cardarelli di Campobasso, che tecnicamente è una Stroke Unit di primo livello, resterà la competenza a trattare i pazienti colpiti da Ictus ischemico trattabile farmacologicamente.
Il dato di fondo che va evidenziato, è l’interesse dei pazienti alla migliore cura attualmente disponibile sul territorio.
Va ricordato che il decreto 100 rappresenta un passaggio obbligatorio e transitorio, questo in attesa che anche il servizio pubblico possa essere attrezzato con i servizi necessaria farne una Stroke Unit di secondo livello.