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sabato, Agosto 23, 2025

Acqua alla Puglia, Primiani: “Il Molise non si faccia trascinare nel tritacarne elettorale pugliese”

AttualitàAcqua alla Puglia, Primiani: "Il Molise non si faccia trascinare nel tritacarne elettorale pugliese"

Riceviamo e pubblichiamo la nota del portavoce M5S in Consiglio regionale Angelo Primiani su acqua alla Puglia.

“Prima di parlare di grandi opere infrastrutturali e collegamenti interregionali, occorre affrontare una questione prioritaria: l’acqua del Molise deve soddisfare innanzitutto il fabbisogno dei molisani. È inaccettabile che, ancora oggi, decine di paesi, in particolare nel Basso Molise e nelle zone di confine con la Puglia – penso a Colletorto, a Santa Croce di Magliano e ad altri centri – siano costretti a subire chiusure notturne.

Questo evidenzia che le nostre risorse idriche vanno prima di tutto destinate a garantire un servizio essenziale e continuo ai cittadini della regione. E purtroppo oggi non è così: in molti centri pur di fornire acqua sorgiva del Matese si costringono i cittadini alle chiusure per far ricaricare i serbatoi, mentre si potrebbe utilizzare in modo continuativo l’acqua potabilizzata del Liscione. Un aspetto non trascurabile visto che, così facendo, ne rimarrebbe ben poca per soddisfare le richieste della Puglia.

Ecco perché sono convinto che in queste settimane stiamo assistendo ad un dibattito utile forse più alla campagna elettorale pugliese che all’interesse dei cittadini molisani. Bisogna smetterla con la strumentalizzazione di un tema serio come l’acqua: ad oggi non c’è nessuna sostanziale novità sul cosiddetto progetto del ‘Tubone’. Un progetto da riconcepire anche alla luce delle mutate esigenze del contesto attuale e dei cambiamenti climatici. Invece, il tema è agitato ad uso e consumo elettorale oltre confine e rischia di trascinare il Molise in una discussione che non produce ricadute reali per la nostra comunità.

Quello che serve con urgenza è una pianificazione chiara e trasparente, visti i dati spaventosi sulla dispersione idrica: in tal senso, chiediamo da tempo a Molise Acque e alla Grim di lavorare ad un Piano adeguato di distribuzione delle risorse idriche che quantifichi con precisione quanta acqua serve al fabbisogno potabile, quanta per l’irrigazione agricola e quanta per gli usi industriali. Solo dopo aver garantito queste esigenze, adeguando contestualmente le infrastrutture e senza più interruzioni né diurne né notturne, si potrà discutere di eventuali surplus da mettere a disposizione di altre regioni, ma sulla base di dati certi e reali. Ripeto: dati certi e reali. In caso contrario sarebbe una follia: ci troveremmo a dare acqua alla Puglia lasciando a secco i cittadini molisani.

Per quanto riguarda quindi le dichiarazioni del consigliere delegato alle risorse Idriche, Massimo Sabusco, che ha ricordato come il progetto risalga a oltre 20 anni fa e – a detta sua – rappresenti un’opportunità per l’irrigazione del Basso Molise, bisogna dire che non si può mettere il carro davanti ai buoi. Quel progetto è ormai superato dalla realtà, da siccità e crisi climatica. Quello che deve fare il consigliere Sabusco – che ieri ha cercato di riaggiustare il tiro sul tema – è concentrarsi sulla definizione dei dati certificati della risorsa: fabbisogno, eccedenze e tutto il resto. Perché in ogni caso va prima garantita l’acqua potabile ai cittadini e quella necessaria al nostro comparto agricolo, poi possiamo ragionare su altro. Intanto, smettiamola di inseguire dibattiti nati altrove e concentriamoci sulle reali priorità dei molisani.”

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