Ha preso la parola solo alla fine della seduta, ma il presidente Roberti non parlava così da qualche mese.
Lo spunto è stata la mozione sulla rete ictus, tuttavia l’attacco diretto del governatore è stato ad alzo zero sul tavolo romano che da anni decide e detta le condizioni su come va organizzata la sanità regionale.
Il silenzio è calato sull’aula consiliare insieme all’interrogativo su chi potesse essere il destinatario della reprimenda, poi Roberti ha chiarito che è proprio ai funzionari che va fatto capire quanto complesso sia il caso Molise dove servono, ha rivelato, non meno di cento medici negli ospedali pubblici
Roberti in qualche modo ha tolto la maschera e ha ammesso che la situazione è complicata, ma che lui non ha nessuna intenzione di arrendersi.
Una situazione, quella della sanità, che fa il paio con il dissesto finanziario provocato dai Bond, comprati qualche lustro fa per lo sviluppo delle aziende, che però, ha spiegato il presidente, invece di crescere chiudono, mentre il Molise spende 15milioni di interessi l’anno per i titoli acquistati.
Tornando alla sanità Roberti ha garantito che sulla rete ictus la centralità rimarrà all’ospedale di Campobasso. Neuromed ha precisato, dovrà garantirci l’accettazione dei pazienti in emergenza.
Non sono io che ho lasciato la regione in queste condizioni, ma continuerò a lavorare, ha concluso, per far sì che le cose cambino.
In chiusura dei lavori il presidente Pallante ha annunciato una interrogazione della capogruppo del Pd, Micaela Fanelli, su un presunto saluto fascista dello stesso Roberti in occasione della visita di Giovanni Donzelli a Campobasso, che il governatore ha bollato come chiacchiericcio da bar.