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mercoledì, Luglio 30, 2025

Lo smartphone prima dei tredici anni può compromettere la salute mentale

BenessereLo smartphone prima dei tredici anni può compromettere la salute mentale

Possedere uno smartphone prima dei tredici anni potrebbe compromettere in modo significativo la salute mentale e il benessere psicologico nei giovani adulti. A rivelarlo è un ampio studio globale condotto da Sapien Labs, un’organizzazione che gestisce il più vasto database mondiale sul benessere mentale. La ricerca, basata su oltre 100.000 partecipanti tra i 18 e i 24 anni, ha mostrato un chiaro legame tra l’età del primo smartphone e i livelli di salute mentale rilevati in età adulta.

I dati sono allarmanti: i giovani che avevano ricevuto il loro primo smartphone a dodici anni o prima hanno riportato con maggiore frequenza pensieri suicidi, comportamenti aggressivi, disconnessione dalla realtà, difficoltà nella regolazione delle emozioni e una marcata bassa autostima. Secondo il team di Sapien Labs, questi sintomi non rientrano sempre nei quadri clinici tradizionali di depressione o ansia, e per questo rischiano spesso di passare inosservati negli screening standard.

Uno degli aspetti più preoccupanti dello studio riguarda la progressiva diminuzione del benessere mentale in relazione all’età di accesso allo smartphone: più giovane è il bambino al momento del primo smartphone, peggiori sono i punteggi di salute mentale in età adulta.

Tra le cause individuate: l’esposizione precoce ai social media, il maggiore rischio di cyberbullismo, le interferenze sul sonno e il peggioramento delle relazioni familiari. L’accesso illimitato al mondo digitale fin dalla preadolescenza, infatti, sembra compromettere lo sviluppo emotivo e sociale, in un’età in cui il cervello è ancora altamente plastico e vulnerabile.

Lo studio di Sapien Labs si inserisce in un settore crescente di ricerche che mettono in guardia dai rischi dell’uso precoce e non regolato degli smartphone nei bambini. In particolare una di queste, pubblicata su JAMA Pediatrics, ha evidenziato come l’uso eccessivo degli schermi nei bambini sotto i 5 anni sia associabile perfino a ritardi nello sviluppo del linguaggio e delle capacità sociali.

La questione solleva interrogativi importanti: a quale età è sicuro consegnare uno smartphone a un bambino? E soprattutto: quali limiti è necessario imporre per tutelarne lo sviluppo emotivo? Se da un lato la tecnologia offre infinite possibilità educative e relazionali, dall’altro l’assenza di una guida adulta, di regole e di tempo “offline” può creare un terreno fertile per l’instabilità emotiva.

Nel dibattito pubblico cresce la richiesta di interventi educativi e normativi, come l’introduzione di programmi scolastici sull’uso consapevole dei dispositivi digitali e una maggiore attenzione da parte dei genitori sul tempo trascorso online dai figli.

In un mondo sempre più iperconnesso, l’equilibrio tra reale e virtuale diventa una delle sfide più grandi dell’educazione moderna.

Ioan Arghir

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