Per decenni è rimasta un’opera incompiuta. Il troncone che da Selva Piana doveva collegare la tangenziale alla parte nord di Campobasso non era in asse e due viadotti erano distanziati di una settantina di metri.
Anni ’90, perizie di variante e aggiustamenti. Imprese sostituite, inghippi a colpi di carte bollate, una storia che si è trascinata fino al 2015 quando la Regione ha chiuso la partita con un nuovo stanziamento di quasi venti milioni e consentito la fine dei lavori.
Entro fine mese, il tratto della tangenziale che collegherà la zona industriale di Campobasso alla fondovalle del Rivolo sarà aperto.
Più di trent’anni di lavori per quello che all’epoca era un intervento avveniristico per la città e che oggi consentirà soprattutto ai mezzi pesanti di passare all’esterno e metterà in collegamento la fondovalle del Biferno, quella del Rivolo e la Statale per Napoli Isernia Roma.
In una delle rotonde della zona industriale c’è anche il cippo che ricorda proprio il tratto nord dell’anello.
Entro fine mese saranno completati i lavori di rifinitura dell’ultimo pezzo di strada. Da Palazzo San Giorgio, la sindaca Marialuisa Forte e l’assessore alla viabilità, Lello Bucci, hanno indicato nella fine del mese il termine entro il quale la tangenziale sarà aperta.
Un toccasana per tutto il traffico in generale, ma in particolare per alleggerire i disagi di queste settimane causati dai cantieri aperti sulla Fondovalle del Biferno, con semafori annessi, e quello del raccordo Ingotte.
Proprio il raccordo Ingotte, specie per chi rientra a Campobasso dal mare nei giorni festivi, potrà essere by passato dal Rivolo, collegato ora alla parte sud e a quella nord della città.