Crolla a giugno il mercato dell’auto. Le immatricolazioni sono state poco più di 132mila, il 17,4% in meno rispetto allo stesso mese dell’anno scorso.
A giugno del 2024, tuttavia, erano stati applicati gli incentivi dell’Ecobonus destinato alle auto elettriche, andato esaurito in un solo giorno.
Se raffrontato all’intero anno, il calo delle vendite rispetto all’anno scorso è stato del 3,5%. Ma il dato più negativo lo registra Stellantis che a giugno ha immatricolato quasi 32mila e500 auto, il 33 % in meno di giugno 2024.
E mentre il ministro del made in Italy Adolfo Urso, seminava ottimismo affermando la buona salute proprio di Stellantis, il responsabile del gruppo in Europa, Jean Philipe Imparato, ha invece dato uno scossone al tavolo degli stati generali di Forza Italia alla Camera: se le cose non cambiano, ha detto Imparato, dovremo prendere decisioni toste e i rischi per l’occupazione sono forti.
Il manager ha anche ipotizzato la cessione della Maserati, ma è sugli stabilimenti Stellantis che potrebbe calare la scure dei tagli. I maggiori indiziati sono Atessa e Termoli.
La sintesi l’ha fatta il segretario della Fiom Cgil:
Ma in che Paese siamo? Si è chiesto Michele De Palma: “Nello stesso giorno in cui Urso afferma che va tutto bene, Imparato lo contraddice e annuncia che sono a rischio lavoratori e stabilimenti. Palazzo Chigi, ha aggiunto De Palma, non può continuare a far finta di nulla.
Il sindacato dei metalmeccanici della Cgil ha poi evidenziato che a oggi non c’è traccia della Gigafactory che doveva essere avviata a Termoli, e al momento nessuno sa che fine farà il sito produttivo.
In questo scenario, migliaia di lavoratori restano con il fiato sospeso.
Non ci saranno licenziamenti, era stato detto, intanto Stellantis ha annunciato quasi duemila esuberi incentivati, che sono quindi già una realtà. Tra il 2024 e quest’anno 6052 tra lavoratrici e lavoratori hanno lasciato volontariamente il posto in fabbrica.