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venerdì, Giugno 27, 2025

Energie alternative, il Tar boccia il Comune di Larino

AperturaEnergie alternative, il Tar boccia il Comune di Larino

Sentenza destinata a fare giurisprudenza e rumore quella emessa dal Tar Molise lo scorso 7 maggio e della quale sono state rese da poche ore le motivazioni. Il caso è quello di una società operante nel campo delle energie alternative che si è vista rifiutare le autorizzazioni necessarie all’insediamento di un impianto fotovoltaico da realizzarsi nelle piane di Larino. A sbarrare la strada all’impresa è stato proprio il Comune frentano in forza di un proprio regolamento comunale datato ottobre 2010. Da allora ad oggi sono tuttavia passati quindici anni e le normative di settore si sono novellate sino alla legge 199/2021 che ha stabilito i criteri per gli insediamenti energetici.

Oltre al comune di Larino, vi è da aggiungere che ad alzare la paletta rossa nei confronti della società in questione erano stati anche l’Unione dei Comuni del Basso Biferno, il Ministero della Cultura attraverso la soprintendenza regionale e la Regione Molise. Una serie di pareri negativi basati principalmente sui vincoli di carattere paesaggistico.

Davanti alla carrellata di NO, l’azienda interessata ha proposto ricorso al Tar Molise che lo ha accolto, dando quindi ragione all’impresa, disponendo l’annullamento di tutti gli atti di diniego sinora emessi. L’insediamento, hanno stabilito i giudici amministrativi, è quindi possibile in forza della legge. E qui, per il momento si chiude la vicenda giuridica, salvo un probabile ricorso al Consiglio di Stato da parte dei soccombenti

La vicenda che invece resta aperta è quella politica, ovvero la perdurante assenza di un piano degli insediamenti energetici da parte della Regione Molise. La questione, in realtà complessa, e ben lungi dall’essere risolta. La Regione sul tema ha incaricato l’Università per uno studio ma il nodo resta, evidentemente, di natura politica. Che idea è quella che regge o che reggerà le scelte? Quali sono le vocazioni da preservare sul territorio? Dove, legittimamente, le imprese posso sviluppare le proprie attività? Tutte domande che attendo una risposta chiara.

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