“Condannati a 30 anni di carcere per l’omicidio di Sonia Di Pinto.” È questa la sentenza pronunciata questa mattina dalla Corte del Lussemburgo nei confronti di Abdou e Lamine, ritenuti colpevoli di aver ucciso brutalmente la donna italiana allora 46 anni, la notte di Pasqua del 2022. Un verdetto atteso da oltre tre anni. Assolto, per insufficienza di prove, il collega Edu, inizialmente sospettato di complicità.
Sonia Di Pinto, originaria di Petacciato, lavorava come responsabile in un ristorante di Kirchberg, in Lussemburgo. La sera del 17 aprile 2022, stava facendo I conti a chiusura, fu aggredita da due uomini incappucciati. La colpirono violentemente e la strangolarono portando via circa 3.000 euro. Il suo corpo venne trovato nel seminterrato qualche ora dopo. Le indagini, supportate da telecamere e testimonianze, condussero rapidamente all’arresto di Abdou e Lamine. Il collega Edu venne sospettato di aver agevolato l’ingresso dei due, ma per la Corte non ci sono elementi sufficienti a confermare la sua complicità.
La comunità italiana in Lussemburgo ha voluto ricordare Sonia con una panchina rossa, inaugurata all’Ambasciata italiana: simbolo contro la violenza sulle donne e memoria indelebile di una vita spezzata ingiustamente.
