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sabato, Giugno 14, 2025

Roberti alla Salvatore: “Hai bisogno della maestra di sostegno”. Scoppia la polemica

EvidenzaRoberti alla Salvatore: "Hai bisogno della maestra di sostegno". Scoppia la polemica

Una levata di scudi, per una uscita infelice. Il presidente Roberti inciampa sul sostegno e scatena la reazione indignata di chi lavora in quel campo e soprattutto delle persone a cui l’insegnamento di sostegno è dedicato.
Hai bisogno di una maestra di sostegno, ha detto il governatore rivolgendosi alla consigliera del Partito democratico Alessandra Salvatore, che rispondendo in aula ha elegantemente evitato lo scontro diretto.
Ma quella frase non è passata inosservata e da più parti è arrivata la richiesta pressante al presidente di presentare scuse formali. L’avvocato D’Aloisio ha parlato di violazione della dignità e presentato un esposto.
Da che pulpito arrivano queste frasi offensive, ha sottolineato il consigliere cinque stelle Roberto Gravina, che ha ricordato al presidente il suo ruolo istituzionale, in qualità di massima carica della Regione.
Un coro di critiche dalle donne del Comune di Campobasso: in una nota firmata dalla sindaca Forte e dalle rappresentanti in giunta Adele Fraracci, Bibiana Chierchia, Pina Panichella, dalle delegate AnnaMaria Trivisonno, Maria Concetta Fimiani, Antonella Trivisonno e Giovanna Viola e dalla presidente della consulta femminile Chiara Cancellario
La sanità è un tema serio, trasversale, hanno scritto, che non conosce colori politici. Richiede rigore, responsabilità e rispetto, soprattutto quando viene discusso all’interno dell’Aula della massima istituzione democratica regionale. La politica e il dibattito pubblico devono essere strumenti di confronto civile e costruttivo, mai di offesa o umiliazione personale.
Chi ricopre ruoli di responsabilità, hanno aggiunto, ha il dovere di garantire un linguaggio adeguato e inclusivo, senza mai cedere a frasi che possano svilire o discriminare.
Attribuire strumentalmente una condizione di fragilità per sminuire l’interlocutore, e farlo in un luogo che dovrebbe dare l’esempio, è la loro conclusione, è un gesto che non può e non deve passare sotto silenzio.

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