A distanza di un mese dall’amara retrocessione dal campionato di serie D i tifosi dell’Isernia hanno deciso di prendere in mano la situazione ed esprimere il loro disappunto verso le figure apicali della società. Il 4 maggio il verdetto del campo, la sconfitta di misura a Fossombrone che ha fatto sprofondare i bianco celesti alla penultima posizione e, di conseguenza, alla retrocessione diretta dopo un solo anno di permanenza in quarta serie serie. Ricordiamo che con un pareggio Cascio e compagni sarebbero rimasti in vita disputando lo spareggio con il Roma City e poi, eventualmente, quello play-out. Metabolizzata la cocente delusione la piazza è rimasta in silenzio per un mese attendendo di sentire la voce della società. Questo non è accaduto, la tifoseria contesta infatti l’immobilismo generale, nessuna spiegazione o assunzione di responsabilità.
Nel comunicato del tifo isernino è stato ribadito come da novembre in poi la squadra sia stata smantellata, tanti i giocatori che si sono susseguiti nella sessione di mercato invernale, e di come la società si sia chiusa in un assordante silenzio senza aprire un dialogo anzi negando qualsiasi confronto pubblico. Un atteggiamento che è stato mal digerito da parte di chi vive con quotidiana passione le sorti dell’Isernia calcio investendo cuore, tempo e risorse per la causa pentra. Naturalmente la delusione e la rabbia per il risultato sportivo hanno riaperto le cicatrici di ferite mai rimarginate come aver ottenuto il salto di categoria in serie D dopo quattro stagioni in eccellenza molisana. Di fronte a questa gestione del club, definita dalla tifoseria “arrogante e distante”, e alla totale assenza momentanea di prospettive future la piazza di Isernia ha chiesto rispetto in quanto “valore non negoziabile” e non solo sostegno incondizionato senza nulla in cambio. Il comunicato diramato nella giornata di ieri ha espresso nella parte conclusiva un messaggio forte, chiaro ed inequivocabile “Traisci e Palmegiano Via da questa città”.
Non solo parole ma anche gesti, la città è infatti stata tappezzata di striscioni contro le figure della società. Ad onore di cronaca va ricordato che il presidente Trasici ha investito molte risorse economiche alla causa isernina, i risultati forse sono stati meno soddisfacenti dei soldi investiti e questo sicuramente denota qualche lacuna nel progetto tecnico. La piazza però adesso pretende chiarezza e rispetto, continueremo a seguire la vicenda da vicino ma per ora sembra essere al capolinea l’avventura di questo sodalizio societario ad Isernia, la frattura con il tifo sembra essere difficile da sanare.