Riceviamo e pubblichiamo a nota della Consigliera regionale del Pd Alessandra Salvatore sul tema del servizio idrico
“Le dichiarazioni rese all’aula oggi dal Consigliere delegato al Servizio idrico Massimo Sabusco e quelle del Presidente della Giunta regionale Francesco Roberti non hanno fatto che aumentare le nostre preoccupazioni sul tema dell’acqua e del sistema idrico regionale. E’ inaccettabile che sulla programmazione idrica il Consiglio regionale del Molise – l’organo deputato a decidere in merito – debba ricavare le notizie dalle dichiarazioni rese agli organi di informazione molisani e pugliesi.
Vogliamo documenti e dati tecnici, non dichiarazioni estemporanee rispetto ad un bene prezioso di cui non vogliamo privare altri territori, ma che deve essere garantito anche a noi molisani, su cui gravano costi di captazione e sollevamento. Abbiamo chiesto di ‘congelare’ ogni eventuale decisione per poter capire e dare il nostro contributo.
Sabusco e Roberti hanno sciorinato una serie di accordi con le regioni limitrofe, alcuni risalenti a mezzo secolo fa, che prevedevano benefici ed indennizzi mai tradotti in realtà. Potrebbe accadere la stessa cosa a proposito del surplus idrico da cedere alla Puglia? Il dubbio è più che lecito in assenza di chiarezza e mancanza di documentazione a supporto.
Non abbiamo dettagli tecnici, non conosciamo dati, per ora c’è solo una enunciazione di buoni principi che francamente ci lascia insoddisfatti visto che la Regione DEVE poter dire la sua con il contributo di tutti i Consiglieri, a partire da quelli di minoranza.
Non dimentichiamo che oggi siamo a discutere di atti che arrivano in aula a distanza di molti mesi dalla loro presentazione. Il Consiglio regionale non è stato mai messo al corrente dello stato del procedimento e di qual è la posizione che si sta portando ai tavoli istituzionali. In virtù del sacrosanto principio di solidarietà tra regioni, che ci sta profondamente a cuore, vogliamo che i molisani non vengano penalizzati ulteriormente da un problema, quello della carenza idrica, che, come abbiamo avuto modo di sottolineare in questi mesi, interessa ormai tutto il Molise. Su questo abbiamo manifestato le nostre perplessità, senza mai mettere in discussione l’idea dell’acqua come bene comune (principio per il quale il Partito Democratico si batte da sempre).
Del resto, se sul decreto di perimetrazione del Parco nazionale del Matese la maggioranza di centrodestra ha votato una mozione per chiedere una revoca, in autotutela, di un decreto ministeriale già adottato, non si capisce perché, sull’acqua pubblica, dovremmo accettare supinamente quanto si sta decidendo. Altrove e non in Molise”.