La notizia della morte della leggenda del pugilato italiano, Nino Benvenuti, ha sconvolto tutto il mondo dello Sport e non solo. Il Campione del mondo dei pesi medi di pugilato e Medaglia d’oro a Roma ’60 aveva 87 anni, era un volto molto noto al pubblico non solo sportivo, per essere un grande atleta ma anche per essere una persona schietta e vera. Questo è anche il giudizio del pugile di Trivento, Luigi Stinziani, per gli amici Gino, diventato anch’egli grande atleta, vice Campione ai mondiali militari di Seul nel ’73 e con tante altre importanti medaglie e riconoscimenti, ottenuti anche grazie ai consigli preziosi di Nino Benvenuti, “ho tanti ricordi, ma voglio raccontarne uno in particolare – dice Gino Stinziani – era la vigilia dell’incontro internazionale di pugilato tra Italia – Francia, era il lontano 1972, dovevo scendere sul ring e non riuscivo a prendere sonno e mangiai pochissimo, non mi sentivo tranquillo perché non riuscivo a preparare mentalmente l’incontro. Conoscevo l’avversario, ma non capivo come preparare una strategia d’attacco, quali colpi sarebbero potuti essere più efficaci. A un certo punto – aggiunge Gino Stinziani – entra nella mia camera d’albergo Nino Benvenuti, si affianca fraternamente a me, mi fa parlare e capisce subito il mio stato emotivo. Mi mette una mano sulla spalla e poi mi apre la mente e mi dice tutto quello che avrei dovuto fare sul ring. Grazie a quelle sue parole, a quei preziosi consigli, al suo entusiasmo innato, ho vinto quell’incontro e così anche per me si sono aperte le porte del successo e dei riconoscimenti in questa non facile disciplina. Da quel momento gli incontri con Nino sono diventati sempre più ricorrenti – continua Stinziani – siamo rimasti ottimi amici per sempre. Con lui se ne va una parte importante della nostra bandiera sportiva e anche una persona vera, schietta, sempre pronta a dare una mano. A nome di tutti i molisani che rappresento voglio salutare Nino e ringraziarlo per tutto quello che è stato in grado di fare, per lo Sport, per la Nazione, per i Giovani e per tutte le persone che hanno avuto l’onore di conoscerlo. Ciao Nino, ti porterò per sempre nei miei ricordi”. I funerali di Nino Benvenuti si svolgeranno a Roma, in Piazza del Popolo, nella Chiesa degli Artisti, domani giovedì 22 maggio alle 11.30.
Luigi Stinziani, per gli amici Gino, classe 1951, sposato con due figli, è nato a Trivento dove appena può torna con la sua famiglia da Roma, dove da anni è residente. Nella Capitale, Luigi Stinziani si trasferisce da adolescente e trova lavoro presso una cucina di un ristorante. Entra nell’Arma dei Carabinieri dove ha la possibilità di coltivare la sua grande passione, il pugilato. Si allena senza mai risparmiarsi, ha la stoffa da campione e arrivano i primi entusiasmanti successi, che lo portano ai Campionati mondiali di Seul nel 1973: arriva in finale e per l’orgoglio della delegazione Azzurra porta a casa la pesantissima medaglia d’argento. Si congeda dai Carabinieri e dopo un breve periodo di pausa rientra nelle Forze dell’Ordine e si arruola in Polizia. Qui entra a far parte del servizio scorte: parte dal Presidente Giovanni Spadolini fino a ricoprire il prestigioso ruolo di Capo scorta del Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, con il quale ha saputo instaurare un rapporto di sincera amicizia, oltre che di profonda fiducia e rispetto. Nei suoi anni di servizio, dove si è distinto anche per il salvataggio di una vita umana, ha avuto come collega Giulio Rivera, l’agente di scorta originario di Guglionesi, che il 16 marzo del 1978, non ancora 24enne, cadeva assieme allo statista Aldo Moro e a quattro colleghi della Polizia di Stato, sotto i colpi delle brigate rosse in via Fani a Roma. In occasione del 44 anniversario della strage, nella emozionante celebrazione a Guglionesi in onore di Giulio Rivera, Luigi Stinziani ha portato i suoi ricordi di quel periodo scuro della Repubblica Italiana, trascorsi assieme al collega Giulio Rivera.