“Trenta anni di carcere per un crimine brutale e insensato.” È questa la richiesta avanzata dalla Procura in Lussemburgo per i due uomini accusati dell’omicidio di Sonia Di Pinto, la 46enne barbaramente uccisa il 16 aprile 2022 in un ristorante italiano di Kirchberg, dove lavorava.
Secondo la ricostruzione emersa in aula, i due imputati hanno agito con una violenza sconvolgente: uno ha strangolato la vittima, mentre l’altro l’ha colpita alla testa con un paio di pinze. Il movente? Rubare l’incasso del locale, circa 4.000 euro. Un delitto che, per modalità e freddezza, ha lasciato sgomenta anche la Procura, che ha parlato di “indifferenza verso la vita umana” e ha chiesto la stessa pena per entrambi, vista la brutalità congiunta dell’aggressione.
Gli imputati, che non hanno mai negato i fatti, si sono scusati con la famiglia durante il processo, ma le loro parole non sono state accolte. “Non è un incidente stradale. È un atto barbaro”, ha dichiarato l’avvocato del marito della vittima, sottolineando la totale assenza di umanità dimostrata quella notte.
Un terzo uomo, collega della vittima, è accusato di aver fatto entrare uno dei rapinatori nel locale. Tuttavia, pare non fosse a conoscenza del piano e la Procura ne ha chiesto la scarcerazione. Durante il processo è scoppiato in lacrime, sopraffatto dalla colpa.
Dopo il delitto, i due responsabili hanno anche rotto il cellulare della donna e si sono recati in discoteca.
Il verdetto è atteso per il 19 giugno