Il caso esplode in una tranquilla domenica di maggio mentre in città, a Campobasso, le biciclette, convocate per Bicincittà, girano per vie deserte che ricordano l’austerity del ’74.
Dopolavoro Ferroviario, assemblea di sindacati e lavoratori dedicata alle emergenze che vive il settore del trasporto pubblico locale. Tra queste, quella dei salari bassi e spesso dei pagamenti in ritardo. Il caso che esplode è questo. Dal 2011 la Regione eroga ad una sere di aziende 10000 euro a lavoratore all’anno, liquidate per la contrattazione di secondo livello. Contrattazione – dicono i sindacati – mai avvenuta, tanto che nel 2018 parte una denuncia che sfocia in una indagine della Guardia di Finanza che appura – sono sempre i sindacati a riferirlo – un danno erariale che accertato al 2019 equivale a 23 milioni di euro. Una somma spaventosa. Che fine hanno fatto questi soldi si chiedono i sindacati autori della denuncia? A parlare è Pasquale Giglio, segretario aggiunto regionale della Faisa Cisal.
Sulla stessa lunghezza d’onda, Nicolino Libertone, segretario regionale della UGL autoferrotranvieri.
Il caso, che verosimilmente è destinato a far discutere, aprirebbe un ulteriore fronte nella complessa vicenda dei trasporti molisani.