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domenica, Novembre 9, 2025

Cranio ripescato in mare, ipotesi sugli ultimi casi di scomparsi

QDCranio ripescato in mare, ipotesi sugli ultimi casi di scomparsi

Indagini a tutto campo per cercare di risalire all’identità del teschio umano finito tra le reti del motopeschereccio “Luigi Padre” durante una battuta di pesca in corso a dieci miglia da Termoli.

Il cranio è stato sequestrato dalla Capitaneria di Porto e consegnato al reparto di anatomia patologica dell’ospedale “San Timoteo”. Dai primi accertamenti risulta però molto difficile stabilire il sesso, la razza, l’età e il periodo della morte anche per le condizioni delle ossa alterate dalla salsedine. Manca la mandibola, sono presenti alcuni denti e questo – spiega la dottoressa Annamaria Pollio, anatomo patologa del Cardarelli – potrebbe permettere di risalire l’età attraverso l’esame dello smalto dentale. Il tempo del decesso – aggiunge l’esperta – è ancora più difficile da stabilire in quanto sono terminati tutti i processi che di norma permettono di determinare il momento della morte.

La razza è invece in genere ricavabile dall’apertura nasale. Non si esclude quindi – evidenzia la dottoressa Pollio – il ricorso a tecniche di ricostruzione facciale tridimensionale con cui risalire all’aspetto originario”.

Intanto le indagini, coordinate dalla Procura di Larino, non escludono nessuna pista e, in questi casi, si pensa subito ai casi più recenti di persone scomparse.

Non è stato mai ritrovato il corpo del giovane marittimo Fathi Mbaya travolto dalle onde nel dicembre 2011 dopo l’affondamento del motopeschereccio Sarago in cui perse la vita anche un suo connazionale. In mare, al confine tra l’Abruzzo e il Molise, spuntarono anche la borsa e altri effetti personali di Silvana Pica, 58 anni, sparita da Pescara a inizio 2012. A lei si era pensato anche quando lo scorso settembre il mare aveva restituito la gamba di una donna sulla spiaggia di Vieste, in Puglia.

Ipotesi allora esclusa dagli accertamenti sul dna effettuati da parte Ris di Roma, tanto che in quel caso di pensò anche all’immigrazione clandestina. Ora nei loro laboratori potrebbe finire anche il cranio ripescato a largo di Termoli.

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