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martedì, Dicembre 23, 2025

Omicidio bracciante, conferenza di Procura e carabinieri: “Gravi indizi sul sospettato”

CronacaOmicidio bracciante, conferenza di Procura e carabinieri: "Gravi indizi sul sospettato"

Hanno ascoltato diverse persone, c’è chi quella sera in lontananza ha sentito un vociare, hanno fatto perquisizioni e attività di intercettazione. Hanno raccolto impronte e acuisito tabulati. L’indagine va avanti ma per la Procura e i carabinieri Enio Amorfino, 39 anni di Santa Croce di Magliano è fortemente indiziato dell’omicidio di Rayko Todorov, il bracciante bulgaro di 37 anni colpito a morte in contrada Melanico la sera del 7 febbraio.

72 ore dopo il fattaccio, avvenuto tra le 22.15 e le 23.10, gli investigatori hanno fermato il sospettato. Era in commissariato a San Severo, convocato dalla polizia per altre ragioni.

In conferenza stampa la procuratrice Elvira Antonelli, insieme al Sostituto Marianna Meo, al comandante provinciale dei carabinieri Luigi Dellegrazie, e al vertice della Compagnia di Larino, Cristian Petruzzella ha illustrato i passi che hanno portato all’arresto.

La Procura non si è sbilanciata sul movente dell’omicidio, ancora non è chiaro se il 37enne bulgaro sia arrivato lì per rubare oppure se abbia visto qualcosa che non doveva vedere. Secondo quanto riferito dai familiari di Rayko, il 37enne era ubriaco, si sarebbe perso e avrebbe chiesto aiuto telefonicamente. Così come non è certo se il giovane bulgaro fosse intenzionato a rubare e poi scoperto dal guardiano del cantiere.

Sta di fatto che Rayko Todarov è stato colpito a morte, 3 colpi violenti, ha detto la Procuratrice. Scoperto a terra dai carabinieri, è morto all’1.40 della notte. I contorni di questa vicenda restano sfocati.

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