Anche in Molise, terra vocata, al via la stagione di raccolta del tartufo bianco. Dopo il nero estivo adesso nei boschi è possibile trovare il più prezioso e prelibato tra i funghi ipogei.
Una stagione che però è partita in sordina per quantità e qualità del bianco, un pò ovunque, poichè le temperature sono ancora troppo alte “e – come ci spiega l’imprenditore molisano del settore e presidente di Federtartufi Vittorio Palombo – questa pregiata varietà di tartufo ha bisogno al mattino di temperature più basse, di brina e nel terreno ci sono ancora insetti e, a causa del calore, è disidratato, perdendo in qualità”. Logicamente, al momento i territori più in alto sono avvantaggiati e la raccolta è migliore, ma la stagione è lunga e decisivi saranno i prossimi mesi e dicembre in modo particolare.
Le prime quotazioni alla borsa di Acqualagna fanno registrare prezzi medi di 3.000 euro al chilo per pezzature di tartufo bianco oltre i 50 grammi, le più pregiate. La Coldiretti, all’avvio della stagione, rileva un contenimento dei prezzi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno quando si registravano per le stesse dimensioni valori di 4.500 euro al chilo. Importi ancora più contenuti, fa sapere Coldiretti, si registrano quest’anno per le pezzature più piccole con valori che vanno da 2.300 euro tra i 15 e i 50 grammi, a 1.500 euro al chilo sotto i 15 grammi. In Molise, territorio ricco di tartufi, il bianco è rinomato nella zona dell’alto Molise, a San Pietro Avellana, ma anche in altre zone della provincia di Campobasso, dove, in passato ne è stato cavato uno di 1 chilo 540 grammi, nei pressi di Castropignano acquistato proprio dal Centro Tartufi Molise di Vittorio Palombo, detentore del Guinness World Record. Per quello che da molti viene considerato il ‘principe della tavola il periodo di raccolta va da ottobre a gennaio.