Ha sopportato per tanto, troppo, tempo. Per mesi si è tenuta offese e minacce. Spesso il figlio tornava a casa ubriaco e pretendeva ogni tipo di servigio dalla madre ormai avanti con gli anni.
Lui una trentina, non aveva remore a prendere a parolacce la mamma che ormai era in preda al terrore solo all’idea di vedere il figlio varcare la porta di casa.
In un paese dell’area matesina, la storia di degrado dietro le mura di quell’appartamento era conosciuta da più di qualche vicino. Ma nessuno aveva avuto il coraggio di denunciare. La decisione l’ha presa lei, stanca e impaurita per la propria incolumità fisica messa a repentaglio dal figlio violento che perdeva la ragione schiavo dell’alcol.
La donna ha affrontato la situazione di petto e con coraggio ha varcato il portone della caserma dei carabinieri, ai quali ha raccontato i giorni passati nel terrore.
I militari di Bojano agli ordini del comandante Edgard Pica, non ci hanno messo molto a mettere insieme tutti gli elementi utili per provare che il racconto della donna si basava su fatti concreti.
La richiesta del procuratore di Campobasso, Nicola D’Angelo è arrivata sul tavolo del giudice per le indagini preliminari che ha accolto la richiesta di misura cautelare.
Il 30enne dovrà restare lontano dalla madre e da tutti i luoghi che la donna frequenta. Una ordinaria storia di degrado familiare, legata a filo doppio con la dipendenza dall’alcol. La casa della madre è sorvegliata giorno e notte dai carabinieri.



