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sabato, Dicembre 27, 2025

Pressioni per eco appalti a Cassino, l’ex governatore Frattura tra gli indagati per istigazione alla corruzione

AttualitàPressioni per eco appalti a Cassino, l'ex governatore Frattura tra gli indagati per istigazione alla corruzione

L’unica cosa che si poteva fare, denunciare tutto subito. Non ha avuto dubbi Enzo Salera, sindaco di Cassino del partito democratico, non appena Tommaso Marrocco, presidente della commissione comunale dei lavori pubblici e suo collega di partito, gli aveva raccontato delle pressioni ricevute per pilotare una gara d’appalto e gestire alcune assunzioni in cambio di denaro.
I tre messi sotto inchiesta della procura laziale sono Salvatore Fontana coordinatore di Italia Viva per la provincia di Frosinone, l’ex governatore Paolo Di Laura Frattura e Stefano Amadori imprenditore dell’Emilia Romagna. I magistrati di Cassino ipotizzano a loro carico l’istigazione alla corruzione cioè il tentativo di pilotare l’appalto per l’efficientamento energetico della città dell’Abbazia.
Nel 2020 fu lo stesso Salera a denunciare in consiglio comunale che alcuni personaggi avevano fatto pressione su un consigliere invitandolo a creare un gruppo politico autonomo per tenere sotto scacco il sindaco, in modo da poter governare gli appalti.
La procura ha sequestrato un complesso immobiliare del valore di 26 milioni di euro che sospetta sia gravato da abuso edilizio ed il sequestro di circa 3 milioni di euro.
Le indagini coinvolgono un totale di 17 indagati per episodi diversi, scoperti nell’ambito degli accertamenti partiti dal filone principale.
Sulla base degli indizi raccolti dalla Guardia di Finanza sono emersi anche sospetti di irregolarità nella percezione dei fondi del ‘Sisma bonus’ e su un maxi abuso edilizio.
Un altro filone dell’inchiesta riguarda infatti il recupero edilizio dell’ex Mercato Coperto: 70 appartamenti, più negozi e garage. La Procura sospetta che i lavori siano abusivi perché fatti con una licenza edilizia scaduta. Qui si ipotizza anche il reato di Indebita percezione di bonus e l’autoriciclaggio di 415mila euro.
Il gip di Cassino ha emesso nei confronti di due persone il divieto di dimora a Cassino, l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, e per tutti il divieto di esercitare per un anno qualsiasi attività d’impresa.

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